Murillo ricorda ancora i momenti in cui al Campus arrivavano responsabili dell’Inter, che innanzitutto restituivano ai ragazzi “un’atmosfera di grande positività. Ci trasmettevano valori positivi che avremmo poi riportato nelle nostre famiglie, nella vita quotidiana, ne assorbivamo ogni momento. Aspettavamo quelle persone con grande ansia, portavano allegria e novità. Ad esempio era divertente quando qualcuno tentava di parlare con noi in una lingua che non conoscevamo”. Le sfide con gli Inter Campus di altre zone, l’incontro con altri ragazzi, erano anche il momento per immaginarsi un giorno con la maglia dell’Inter, ma senza costrizioni di sorta. Il calcio per Murillo è sempre stato un sogno e una passione, mai un’ossessione.
Quando arriva il momento di pensare al futuro, a quello che verrà alla fine della carriera, il difensore si apre in un sorriso accogliente che lo proietta nel ruolo di ambasciatore di Inter Campus: “Per me sarebbe un onore. Se sarà ora o quando mi ritirerò, per me sarà sempre un onore aiutare i piccoli che hanno bisogno, cercando di dare sempre il buon esempio”. Perché, in fondo, è questo che conta veramente: “Insegnare agli altri il rispetto per se stessi e per chi ci sta accanto, ma l’umiltà innanzitutto, quella non bisogna mai perderla. È quello che ci consente di raggiungere grandi traguardi, senza mai smettere di crederci”.
fonte: inter.it