Psicodramma negli Stati Uniti, dove la copertina della notte è l’immagine di Messi che non riesce a trattenere le lacrime. Come un anno fa, il Cile conquista il primato sudamericano battendo l’Argentina ai calci di rigore, facendo tornare alla Selección i fantasmi di una maledizione che sembra non finire mai: non si alza un trofeo dal 1993.
Giro d’orologio indietro di 365 giorni: il Cile vinceva la Copa America dopo i tiri dal dischetto. Nel presente, al MetLife Stadium di East Rutherford, nel New Jersey, la Roja dimostra al Sudamerica di essere la più forte (e fortunata) a discapito della temibile e favorita Nazionale di Tata Martino.
La partita è stata in equilibrio (0-0) fino al 120′, ma non sono mancati i contrasti duri e la crudezza sportiva, dato che c’è stato un espulso per parte (Diaz per il Cile e Rojo per l’Albiceleste). Ai calci di rigore fatali gli errori di Messi, che spara alto, e Biglia (parato). Buona la prova di Banega, he ha dato qualità e sostanza alla manovra, ma da incorniciare la prestazione di Medel che annichilito gli attaccanti avversari: un pitbull che ha messo la museruola al talento argentino.