Debiti, sponsor e mal di pancia Mancini: come sempre è crisi Inter

“Mancini-Inter: gelo e mal di pancia”.
“Inter, nervi tesi con lo sponsor Pirelli. Coperta la scritta sulle maglie”.
“SOS Inter: 417 milioni di debiti”.

Questi sono solo alcuni dei titoli attribuiti ad articoli che inneggiano ad una crisi imminente dell’Inter, a partire dalla società fino a finire all’area tecnica, Mancini e Icardi compresi.
Addirittura se su Google si digita debiti la prima opzione che appare è debiti Inter. 
Sì, perchè da ormai anni ed anni l’Inter rischia di andare in rovina ogni stagione e ogni estate, specialmente con l’arrivo di del tycoon indonesiano Thohir, colpevole di non aver risanato alcun debito ma anzi di aver incrementato le somme in rosso. E le cifre che vengono fuori sono molteplici e aumentano sempre di più. Per non parlare dell’arrivo dei cinese, con un Thohir in versione Schettino che abbandona la nave prima che questa affondi. Cinesi che, a detta di tutti, di calcio non capiscono niente, e andranno a peggiorare ulteriormente le vicende economiche della società.

crisinter

Ma nessuno che parli dei cugini rossoneri, che ormai da due anni sono impegnati in una trattativa, anch’essa Made in China, che non si conclude. L’Inter, sull’orlo della crisi, in poco tempo è stato acquisita da Suning, il Milan, forte delle sue 7 Champions, ancora rimane della famiglia Berlusconi, ormai pronta a vendere la società a chiunque ne sia interessato. D’altronde il conto in rosso lo chiude sempre e solo l’Inter, mai altri club.

E poi, notizia degli ultimi giorni, i problemi con lo storico sponsor Pirelli. “Un cerotto bianco cancella 21 anni di storia” – si legge dopo alcune foto dei primi allenamenti ad Appiano. Anche questa una telenovela che va avanti da questo inverno. Il rinnovo con il brand produttore di pneumatici dovrebbe avvenire a febbraio, ma ovviamente le cifre che garantirà all’Inter sono ben minori di quelle percepite dai propri sponsor da Juve e Milan. Come sempre il club nerazzurro è uno scalino sotto.

Poi Mancini, che con l’arrivo dei cinesi si sentirebbe poco parte del nuovo progetto. Ha già mal di pancia, è arrivato con il sorriso al ritiro a Riscone di Brunico ma poco importa, ha già in mente di andarsene e tornare nella patria che lo ha fatto dandy, l’Inghilterra. Il suo amato Yaya Tourè non è arrivato e questo è il giusto pretesto per affermare che il tecnico jesino non ha più voce in capitolo su niente per quanto riguarda il mercato.

Forse, il buon vecchio Josè Mourinho, quando citava la celebre prostituzione intellettuale, aveva già capito come l’Inter viene spesso distrutta da tutti…

 

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