GdS – Niente Inter per Joao Mario, ma ne siamo proprio sicuri?

Lo Sportin Lisbona ed il “due di picche” all’offerta dell’Inter per Joao Mario di 35 milioni di euro; o, meglio, da parte dello Jiangsu Suning che poi avrebbe girato il giocatore ai nerazzurri in prestito, con l’obiettivo di aggirare nei limiti il FPF. Il portoghese è deluso per la conclusione della trattativa e, come logico che sia, i supporter della Beneamata lo sono altrettanto.

Più che la delusione, però, a tener banco è l’incomprensibile scelta del club di Lisbona di rifiutare tutti quei milioni e di volerne almeno (quasi) il doppio. Una scelta, questa, dettata forse dalla concorrenza (Chelsea?) disposta a spenderne molti di più? Può darsi, ma una cosa è certa: l’Inter d’ora in avanti non potrà fare affidamento sullo Jiangsu Suning, perché il mercato cinese – ieri, alle ore 18 – ha chiuso i battenti e non riaprirà fino a gennaio 2017.

Dobbiamo considerare la pista Joao Mario tramontata definitivamente? Stando a ciò che si legge sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, uno spiraglio di vita c’è, eccome. Certo, non potendo più fare affidamento al “braccio destro” cinese, l’arrivo del centrocampista portoghese è dettato esclusivamente da un passaggio: la cessione di qualche big.

mancini deluso

Le pedine che porterebbero JM in nerazzurro sono Brozovic, Murillo ed Icardi, i tre nerazzurri che, visti singolarmente, permetterebbero all’Inter di fare cassa. La via secondaria sarebbe quella di cedere più giocatori contemporaneamente: in questo senso, forse, vanno lette le possibili cessioni di Santon, Dodò Ranocchia, che però nell’insieme non costituirebbero la metà del cartellino di Joao Mario.

Ad ogni modo, ora c’è la certezza che l’Inter dovrà percorrere la strada del mercato in solitaria, senza l’appoggio dalla Cina. E, dunque, le preoccupazioni di Mancini, la sua intenzione di fare chiarezza il prima possibile con la proprietà,  sono tutti sintomi legittimi, dettati dalla sensazione e dalla convinzione che a questo punto la situazione rischia di non progredire, illudendo i tifosi più del necessario.

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