Nell’Inter in USA guida Stevan Jovetic. E ora JoJo sembra paradossalmente più sicuro di restare rispetto a capitan Icardi. “Resto all’Inter al 100%”. Di sicuro rispetto a dodici mesi fa è cambiata la sua estate. Possono sembrare particolari, ma fare tutta la preparazione può cambiare tutto. Nel 2015, JoJo arrivò in agosto inoltrato, illuminò l’Inter con i primi tre gol in campionato (Atalanta e doppietta al Carpi) mentre Icardi era infortunato, ma poi si ingolfò tra problemini fisici e qualche incomprensione col Mancio, soprattutto nel match contro la Lazio, prima di Natale. Da lì la sua annata è diventata un lungo singhiozzo, con un colpo di genio alternato a lunghe pause, anche perché nel frattempo era arrivato Eder, esplodeva Perisic e per lui c’è stata tanta panchina, scrive la rosea.
Ora invece Stevan è uno dei pochi nazionali presenti e sta sfruttando al meglio il sogno americano. Con Banega, Eder e Perisic che lavorano a Riscone, lui vuole prendersi l’Inter e ha iniziato con il piede giusto. Anche perché quel destro quando ha voglia canta come pochi. Nella prima uscita, martedì contro il Real Salt Lake, il montenegrino ha firmato le azioni più belle. Sino al geniale colpo di tacco nel recupero per la vittoria dei suoi.
Ma anche ieri, contro una selezione universitaria, JoJo ha mostrato voglia e condizione, sfregando la lampada con una doppietta nell’8-0 finale: rasoterra a giro nell’angolino e punizione al bacio. Stasera a Eugene l’asticella si alzerà parecchio, perché di fronte ci sarà il Psg. La probabile assenza di Icardi gli concederà più minuti. Con lui ci saranno quel bigino di scienza calcistica di Palacio e il baby Pinamonti.
Ma quando JoJo ha l’atteggiamento giusto e lavora bene sul potenziamento muscolare per prevenire i soliti problemi al polpaccio, in pochi sanno accendere l’attacco come lui.
This post was last modified on 24 Luglio 2016 - 10:50