L’Inter Summer Tour si è concluso con un bilancio sportivo del tutto o quasi negativo: una vittoria, un pareggio e due sconfitte pesanti contro il PSG ed il Bayern Monaco. Se il lato sportivo “piange” quello economico, invece, sorride: 2,5 milioni abbondanti di cachet che andranno nelle casse della società nerazzurra.
La Gazzetta dello Sport sintetizza le possibili indicazioni che la tournée americana ha dato a Roberto Mancini. Premettendo che mancavano 6 nazionali, in Usa, Mancini non ha mai utilizzato i moduli cardine della prossima stagione, ovvero il 4-2-3-1 ed il 4-3-3, preferendo un classico 4-4-2, irrobustito solo da un più coperto 5-3-2 nel secondo tempo del match contro il Bayern. Gli acciacchi dei vari Ansaldi, Icardi e Gnoukuri hanno ridotto la rosa a disposizione del Mancio a soli 16 giocatori, di cui quattro appartenenti alla cantera nerazzurra. Quindi poche indicazioni sulla tattica in vista del prossimo campionato.
Invece ottimi spunti arrivano dall’attacco: gli Stati Uniti hanno regalato al tecnico jesino uno Jovetic rinato, un Palacio sempreverde, che potrà risultare indispensabile per far rifiatare i big soprattutto in Europa League, senza dimenticare un Kondogbia in crescita (anche se permangono i passaggi a vuoto) e un Danilo D’Ambrosio che convince nel ruolo di jolly difensivo. Unica nota stonata è Miranda, apparso in ritardo di condizione ed in affanno, ma ciò non preoccupa: la vera Inter non è quella apparsa negli Usa.