Una vita con l’Inter e soprattutto per l’Inter. Oggi per tutti non è un giorno normale. Il 10 Agosto compie gli anni uno che più di tutti è stato e rappresenta ancora oggi la storia del club, Javier Zanetti. Una vita su e giù per quella fascia e con quella fascia (da capitano) sempre orgogliosamente portata al braccio dal lontano 1999 (anno in cui un altro grandissimo come Giuseppe Bergomi annunciò il ritiro) fino al 2014.
Trovare parole per descrivere quello che rappresenta un mito come Javier Zanetti per i tifosi nerazzurri in primis, ma anche per tutti gli amanti del calcio in generale, risulta arduo. Un uomo che ha dedicato tutta la sua vita per questi colori con una passione e una professionalità tale de ergersi come record man assoluto di presenze nel club (858) oltre che il più vincente durante una storia da calciatore durata per ben 19 anni indossando sempre e solo gli stessi colori sociali. Una sorta di seconda pelle che, nonostante i continui cambi di dirigenza negli ultimi anni, non hanno assolutamente scalfito il suo valore.
La nomina di attuale vice presidente del club non è un premio ma bensì un attestato di totale fiducia ed ammirazione per quello che probabilmente rimarrà a lungo come il simbolo di questi colori. Con i suoi 16 trofei ha stabilito il primato di calciatore più vincente del club. Era il lontano 1995 quando l’allora direttore sportivo Giacinto Facchetti lo porta a Milano. Ventidue anni e una voglia pazzesca di essere parte stabile della squadra già da subito tanto che nella prima stagione in nerazzurro otterrà ben 32 presenze.
Il pubblico intravede le gesta del campione dentro e fuori dal campo già nella sfida d’esordio assoluto contro il Bari a San Siro ma probabilmente neanche loro potevano lontanamente immaginare cosa sarebbe rappresentato quel ragazzo dal viso pulito ma deciso a distanza di venti anni.
Ora abbiamo di fronte un uomo realizzato che ha ottenuto tutto sul campo compiendo sacrifici e dedizione totale per il calcio e per l’Inter. Un amore indissolubile reso magnifico dalle vittorie ottenute soprattutto negli ultimi anni con l’avvento di Mancini e Mourinho. Quelle lacrime di Madrid dopo la finale vinta contro il Bayern Monaco nel 2010 (anno dello storico Triplete) rappresentarono tutto quello che Zanetti ha sempre desiderato con questi colori, ovvero ergersi al ruolo di campione d’Europa (e poi del Mondo) portando il club del suo cuore sopra a tutti.
Un grazie infinito per quello che hai fatto e quello che stai continuando a fare per quella che ormai è da considerarsi la tua seconda pelle. Tanti auguri Pupi!
This post was last modified on 10 Agosto 2016 - 16:34