Prima partita in campionato e subito sconfitta per l’Inter. Un match in cui i nerazzurri hanno mostrato un calcio spumeggiante, creando numerose occasioni da goal: solo la sfortuna non ha permesso all’Inter di conquistare il successo. Ah, no. Quella squadra era il Chievo.
RESPONSABILI – In primis i giocatori, apparsi abulici e privi di inventiva: l’arrivo tardivo di de Boer potrebbe essere una valida scusante, ma qui si parla di professionisti. Se manca l’impegno e la voglia di vincere, come si potrà essere competitivi?
ALLENATORE – E de Boer cosa fa? Impassibile, immobile, privo di idee (tanto da ricordare il fu provinciale Mazzarri), immerso nel suo mantra di dominare la partita. Ed effettivamente il mantra dell’allenatore olandese ha avuto successo: c’è stata una squadra che ha tenuto in mano il match, peccato che questa fosse il Bar…Chievo di Maran.
MODULO – La scelta di utilizzare la difesa a 3 è stata deleteria: perché ritornare ad un modulo che all’Inter ha portato solo danni? C’era il bisogno di ritornare a provare i brividi del periodo Gasperini? Scelte confuse, mancanza di comunicazione con la squadra e soprattutto 61 minuti in cui sulla fascia destra Candreva (sbracciatosi numerose volte) non era supportato dal centrocampo nerazzurro: il solo Banega, inutilmente, tentava di illuminare una squadra spenta.
FANTASMA GASPERINI – C’è da lavorare Frank, ma bisogna abbandonare la pessima soluzione della difesa a 3: l’Inter per tradizione e uomini non è capace di giocare con questo schieramento. L’allenatore nerazzurro è ancora in tempo ad evitare il patatrac del fu Gasperini, ma intanto lo imita nella sconfitta all’esordio: l’attuale tecnico dell’Atalanta, infatti, perse 4-3 a Palermo, prima di essere esonerato dopo 4 giornate di campionato. La difesa a 3 ed il calcio totale come mantra: si può applicare ciò, ma prima, però, sarebbe meglio migliorare i fondamentali.
This post was last modified on 21 Agosto 2016 - 23:30