Un anno fa c’era stata l’inversione di tendenza rispetto alle ultime stagioni, quelle in cui Piero Ausilio doveva dimenarsi tra prestiti con obblighi a determinate condizioni, pagamenti rateizzati sino all’infinito, occasioni a prezzo irrisorio, magari esuberi di altre squadre. Ora non più.
L’Inter è tornata a comprare e a spendere senza remore, senza timori per il fair play finanziario, con alle spalle una società ricca, forte e con in testa una strategia ben delineata. Tanti acquisti, tanto entusiasmo e zero cessioni di lusso. Proprio quest’ultimo aspetto è stato determinante nel creare una netta differenza con la scorsa estate, quando i soldi spesi furono addirittura maggiori, ma dove fu comunque necessaria una strategia di autofinanziamento derivante dalle remunerative cessioni di Kovacic, Shaqiri, Hernanes e poi Guarin a gennaio. Calciatori che, magari, sarebbero venuti utili, ma che sono stati obbligatoriamente messi sull’altare per procedere al resyling totale della squadra.
De Boer ha modo e possibilità di stupire: sta a lui trovare in fretta la ricetta per fare in modo che questa sia realmente la stagione di un pronto riscatto, ben sapendo di non aver perso nessuna pedina fondamentale.