Allenatori “spendaccioni”: addirittura due ex interisti nella top five

Il portale “calcioefinanza.it” ha condotto un’interessantissima analisi sui migliori allenatori del panorama europeo degli ultimi dieci anni, in particolar modo sul loro rapporto tra i trofei vinti e i soldi fatti spendere alle rispettive proprietà per le campagne di rafforzamento nel mercato. Ebbene, da questa indagine è emerso come ci siamo ben due ex interisti nella top five degli allenatori che più hanno richiesto investimenti ai propri presidenti e/o proprietari.

Come si evince dalla tabella sottostante, al vertice c’è Jose Mourinho che, dopo aver richiesto ingenti investimenti ai tempi di Inter e Chelsea, quest’anno ha potuto godere dei tanti soldi versati dai proprietari del Manchester United, che hanno condotto una campagna acquisti di primissimo piano, tra le migliori in Europa. Roberto Mancini, che ha potuto godere del contante degli sceicchi del City e del miglior Moratti, si piazza al quinto posto alle spalle del connazoionale Ancelotti e degli spagnoli Pellegrini e Guardiola. Il Mancio ha rischiato anche di incrementare la propria “bocca di fuoco”, se si pensa al fatto che il gruppo Suning ha speso ben oltre 75 milioni per Joao Mario e Gabigol dopo il suo allontanamento dalla panchina nerazzurra.

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Oltre al mero calcolo delle uscite, è curioso e interessante vedere quale e come sia il rapporto tra le spese effettuate e i trofeti portati a casa per dare un senso e trovare un cerchio a cotanta potenza economica e finanziaria. La situazione cambia in maniera anche sorprendente, dal momento che Sir Alex Ferguson, nonostante si sia ritirato da qualche stagione, risulti il tecnico dell’ultimo decennio ad avere il migliore rapporto tra milioni spesi e titoli vinti. Una bellissima soddisfazione, ottenuta dinanzi a Guardiola, Klopp (ultimo nella precedente classifica), Luis Enrique e Mourinho, che chiude al quinto posto. Drastica la caduta di Mancini, che si piazza all’undicesimo gradino di quest’elenco. Un elenco che certifica il vero merito o che, invece, non tiene conto di alcune varibili? Sicuramente il calcio non è una scienza calcolabile in maniera precisa, ma sicuramente la capacità di vincere con “poco” denaro è sicuramente indice di innate bravura e preparazione.

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In ultimo, sono da menzionare quegli allenatori che più hanno gravato sui bilanci dei padroni, determinando dei passivi giganteschi. Pellegrini si prende il poco economico primo posto con ben 521 milioni di disavanzo, con Ancelotti medaglia d’argento e il sempre presente Guardiola che si issa sul gradino più basso del podio dopo l’ultima faraonica estate (i tifosi dei Citizens se la ridono, gli sceicchi pure?). Menzione d’onore per Simeone, l’unico dei sopraccitati nelle tabelle a chiudere all’attivo, avendo spesso visto i suoi migliori giocatori ceduti per cifre folli e costringendosi continuamente a plasmare nuovi talenti (Griezmann, Diego Costa, Saul Niguez), o rilanciare presunti atleti al capolinea (Fernando Torres, Tiago).

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