All’Inter il problema dei terzini è antico come la certezza di avere un ottimo portiere. Ai vari Zenga, Pagliuca, Julio Cesar e oggi Handanovic i nerazzurri hanno potuto aggiungere gli ancor più vari Brechet, Dodò, Wome, Nagatomo e Santon. Se con Chivu (difensore centrale adattato più che dignotosamente) e Maicon abbiamo vissuto un lustro di serenità, certo non si può dire lo stesso delle ultime stagioni.
Il problema dei terzini era chiaro fin dall’inizio del mercato, ma se prendi due giocatori come Erkin, rispedito al mittente dopo un mese e mezzo, e Ansaldi, buon giocatore ma non certo Dani Alves o Alaba, non puoi certo aspettarti di risolvere il problema. Ad oggi il titolare è Santon, giocatore che non ha superato le visite mediche in ben due squadre, e in campo questa cosa non passa certamente inosservata.
Dall’altra parte D’Ambrosio, giocatore che ci mette sempre l’anima ma con limiti tecnici evidentissimi. Ci sarebbe libero, oltre al solito Maicon, anche un certo Caceres: giusto metterlo sotto contratto? Probabilmente no. Un giocatore della sua età, con il suo ingaggio, con i suoi scricchiolii e soprattutto con la sua testa fuori dal campo non servirebbero per cambiare il volto di questa squadra. Servono dei campioni veri.
Con ogni probabilità, la coppia dell’immediato futuro sarà Ansaldi-Nagatomo per abbinare la velocità del giapponese alla tecnica e fisicità dell’ex Genoa: si spera che a gennaio si agisca con decisione su un vero fuoriclasse del ruolo. Suning, pensaci tu.