Presente ad un evento della Junior Tim Cup svoltosi all’Oratorio della Parrocchia di S. Michele Arcangelo e S. Rita di Milano, Danilo D’Ambrosio, terzino nerazzurro, ha parlato ai microfoni dei giornalisti.
Ecco le sue parole:
Tanti cambiamenti, ma ci sono ancora tante distrazioni…
“Fa parte del processo di crescita, è normale, è squadra giovane perché ci sono stati tanti acquisti. C’è tempo e voglia di vuole migliorarsi”.
Nuovi metodi di allenamento, come è stato l’impatto?
“E’ un allenatore da quello che avevamo prima diverso per mentalità e per metodi di lavoro, nuovo per il calcio italiano, che ha metodi di lavoro diversi da quelli che abbiamo avuto. Cerchiamo di ottimizzare quanto prima i suoi consigli”.
Su cosa lavorerà De Boer?
“Dobbiamo lavorare su noi stessi e ottimizzare la crescita. La squadra c’è, la società ha fatto un ottimo mercato e dobbiamo puntare alla nostra crescita e a quella dell’Inter”.
Chi ti ha colpito dei nuovi arrivati?
“Tutti possono fare la differenza, li ho conosciuti tutti a parte Gabigol che penso arriverà a breve. Sono tutti capaci di darci una grande mano. Non mi va di nominarne uno solo perché non sarà il singolo a farci vincere, ma il collettivo che può fare la differenza”.
La differenza tra Mancini e De Boer?
“Normale che ci sia. Ognuno affronta le partite e gli allenamenti in maniera diversa. De Boer sicuramente ha una mentalità diversa, conosce poco il calcio italiano e Mancini lo conosce di più. Non ho detto che uno è meglio e l’altro peggio”.
E questa cosa che si deve ambientare può essere un ostacolo?
“È più facile che 25 giocatori si adattino all’allenatore e non il contrario. Sta a noi rendergli il compito semplice”.
Sarà facile?
“Siamo alla terza giornata, c’è un campionato davanti e insieme speriamo di ottenere i risultati prefissati”.
Difesa, a tre o a quattro?
“Non fa differenza, fa differenza il modo con cui ci si approccia alla partita. Se scendi in campo con voglia e fame di vincere e sei bravo mentalmente conta poco il modulo. Fisicamente? Abbiamo lavorato bene con Mancini prima che arrivasse De Boer, non abbiamo avuto il tempo di metabolizzare i carichi. Ci sono le tournée ma sta a noi fare del meglio col lavoro fatto in precedenza”.
Vi ha lasciato qualcosa Mancini o tutto dimenticato?
“Mancini ha fatto un ottimo lavoro e raggiunto quasi tutti gli obiettivi della società: l’anno scorso siamo stati sfortunati a gennaio e febbraio e non abbiamo raccolto anche punti che meritavamo. Non potevamo sicuramente vincere il campionato ma il terzo posto era alla portata, con un pizzico di fortuna in più potevamo giocarci la Champions quest’anno”.
Cosa manca per ridurre il gap con la Juve?
“Ora dobbiamo guardare ai nostri difetti e migliorare, non possiamo guardare la Juventus, una squadra che vince da 5 anni in Italia e partecipa da quattro alla CL. Per noi migliorarci significa giocare in Champions l’anno prossimo”.
Come aiutare Icardi che segna molti dei cross che gli arrivano?
“Non è il singolo che prevale ma il gruppo, è importante aiutare lui, ma lui deve aiutare Handanovic e tutti gli altri che scendono in campo. E possono essere importanti quelli che non giocano, che fanno pochi minuti. Saranno loro a darci una mano”.
This post was last modified on 12 Settembre 2016 - 19:33