L’esordio di Joao Mario non rimarrà impresso negli annali del calcio, ma la partita di Pescara ha dato delle indicazioni positive. E’ vero, sono due giocatori con caratteristiche diverse, ma arrivati con operazioni simili, quindi per analizzare l’esordio del portoghese abbiamo deciso di paragonarlo alle prime uscite (e ancora ad oggi si vogliamo dirla tutta) di Kondogbia.
I primi 15 minuti di Joao Mario sono stati ottimi: qualità, nessuna paura e pressing asfissiante. Ciò vuol dire che l’impatto al match è stato molto buono e che quindi di testa il giocatore c’è. Tutto il contrario del timido francese, dotato di una potenza fisica fuori dal comune praticamente mai utilizzata. Con il passare dei minuti il portoghese ha abbassato il suo raggio d’azione ed ha iniziato a sporcare le linee di passaggio del Pescara facendo un discreto lavoro oscuro. Quello che lasciava perplessi nelle prime uscite di Kondogbia invece, era la carente fase di interdizione. Qualche bella giocata non compensava la mancanza di equilibrio che doveva fornire l’ex Siviglia.
Nel match di ieri sera poi, durante l’assedio finale, con De Boer che ha schierato tutte le punte a sua disposizione, Joao Mario non ha mai sprecato un pallone, giocando intelligentemente e circumnavigando la difesa avversaria con passaggi che hanno aperto la squadra. Spesso Kondo invece, ha provato la soluzione personale dalla distanza, spendendo il pallone più di una volta in piazzale Lotto, oppure ha provato inutili cavalcate solitarie.
Insomma, si spera che la partita di ieri non sia la migliore di Joao Mario con la maglia nerazzurra. Le qualità però si sono viste. La sensazione è che ci troviamo davanti ad un giocatore intelligentissimo dotato di buona personalità. Il pericolo flop speriamo sia sventato.
This post was last modified on 12 Settembre 2016 - 10:25