Il bello della vita è che ognuno possiede il proprio punto di vista, ogni cosa può essere oggetto di discussione proprio perchè ogni individuo ha una visione delle cose soggettiva. Se poi il materiale in questione riguarda il record di gol in Serie A e i protagonisti si chiamano Angelillo e Higuain, ecco che il succo della vicenda diventa ancora più interessante.
Correva la stagione 1958-59 quando l’attaccante argentino dell’Inter siglò la bellezza di 33 gol in 33 gare nella massima serie; un record per un torneo a 18 squadre visto che Gunnar Nordahl 9 anni prima aveva fissato lo score a 35 marcature ma in un campionato a 20 squadre. Ed è proprio su questo punto che Angelillo è tornato in occasione della presentazione di “Una vita da cobra”, libro di Sandro Tovalieri, parlando della stagione straordinaria di Gonzalo Higuain, che l’anno scorso ha migliorato queste cifre: “No, per battere il mio record bisogna giocare a 18 squadre. Fino a 18 squadre il record ce l’ho io perchè avere a disposizione 4 gare in più è tantissimo!”. Higuain resta un grande campione ma il difficile arriva adesso. Arrivare alla Juve e confermarsi su queste cifre non è facile.
Come vede la stagione nerazzurra? “I nomi ci sono, il materiale umano c’è, ora bisognerà capire quanto tempo impiegherà il mio nuovo allenatore a far capire il suo modo di intendere calcio alla squadra e a quanto alla squadra stessa servirà per assimilare al meglio le sue idee. Comunque le sensazioni sono buone e credo che l’Inter possa fare un campionato di alto livello”.
Icardi? “È un giocatore molto particolare. E’ il classico attaccante che partecipa poco alla manovra della squadra ma che se la stessa gioca bene può diventare letale. E’ il prototipo di attaccante che se tocca 2 palle ti fa 3 gol. Venderlo sarebbe stato un peccato e se l’Inter diventasse squadra potrebbe fare la differenza in ogni momento della partita “.
This post was last modified on 14 Settembre 2016 - 21:07