L’Inter ritorna in Europa dopo la disfatta di Wolfsburg, cambia pelle rispetto a quella squadra ma il risultato è ugualmente disastroso. L’Hapoel Be’er Sheva plana su San Siro con l’entusiasmo di chi ha un’occasione unica, l’Inter parte male e svogliata, Murillo fa fallo su Buzaglo dopo appena 30 secondi, segno di una battaglia che inconsciamente stanno già perdendo per atteggiamento.
L’allenatore israeliano Bakhar è classe 79, giovanissimo ha vinto uno scudetto al primo colpo e imprime ai suoi un carattere propositivo, di contro de Boer appare rilassato e molto calmo, brutto segno in una panchina caldissima. Le prime occasioni sono firmate Lucho Maranhao che in due occasioni spaventa l’Inter, con Ranocchia bruciato due volte in velocità e abbastanza distratto.
Chi dovrebbe accendere la luce è Brozovic ma il centrocampista non è in serata, solo Eder e D’Ambrosio provano qualche iniziativa ma nessun pericolo per il portiere Goresh. Al minuto 38 l’occasione migliore per l’Inter, azione corale per i nerazzurri e palla per Eder, tiro e palo con portiere battuto. E’ un fuoco di paglia, Brozovic esce nell’intervallo, dentro Banega, Inter che pare ragionare meglio e dopo una serpentina di Palacio arriva la doccia fredda. Angolo su fallo di Murillo che resta fuori dal campo, assist per Lucho Maranhao e gol di Miguel Vitor nel boato dei tifosi ospiti.
Inter che non solo non reagisce ma che continua a subire l’Hapoel, da un fallo inutile di Nagatomo su Hoban fuori area arriva la splendida esecuzione su punizione di Buzaglo, assolutamente devastante fra i suoi. L’Inter è poca, anzi pochissima cosa, entra Icardi ma è inesistente visto che sono gli israeliani a sfiorare il tris: la prima partita europea regala un bel capitolo di storia all’Hapoel e a de Boer una doccia freddissima 3 giorni prima della gara con la Juventus.
This post was last modified on 16 Settembre 2016 - 10:05