Rosario, culla dell’Argentina: qui il 19 febbraio 1993 inizia la storia da predestinato di Mauro Icardi. Maurito e la sua indole da goleador, sviluppata sin da piccolo: infatti, il padre Juan, macellaio di origini torinesi, gli ha trasmesso la passione per il calcio e per un club, il Newell, storica società calcistica argentina. Le umili origini, insieme alle difficoltà economiche temprano il carattere dell’Icardi uomo, ancor prima che dell’Icardi calciatore. Al Barrio di Sarratea, squadra di Rosario, scocca la scintilla, quell’amore quasi viscerale per quell’oggetto sferico che ha come propensione naturale quella di essere spinto in rete: il romantico e sensuale tango, accompagnato dalla musica latino-americana, fa da cornice alla crescita de El Niño del partido.
I PRIMI PASSI – L’estremizzazione, però, è sempre stata il suo forte. Infatti, pur di giocare tra i grandi si adattava nel ruolo di portiere, mentre con i ragazzi della sua età affinava la sua qualità migliore: un solo anno, 28 goal, prima di emigrare alle Canarie, a causa della forte crisi economica in Argentina. 9 anni e si ritrova alle Canarie senza Toto, il cane più famoso del Barrio, per cui il piccolo Maurito pianse a dirotto. A Santa Lucía de Tirajana conosce Sebastian, l’amico fraterno che lo inserisce nell’Unión Deportiva Vecindario. Qui, tra caccia alle rane nella notte, empanadas arabes ed asado del padre, continua la crescita inarrestabile del giovane Maurito: 384 goal in sole sei stagioni. L’interesse delle big d’Europa sul suo talento si fa sempre più insistente: Siviglia, Valencia, Atletico, Deportivo, Barcellona, Arsenal, Manchester City e Real Madrid si contendono le prestazioni del giovane Icardi.
LA MASIA E GUARDIOLA – El cañito scelse il Barcellona, convinto da Pep Guardiola, stregato dalla sua intelligenza tattica e dai suoi movimenti in fase offensiva: 2008, 17 anni e si ritrova ne
LA SAMP, I RECORD E L’APPUNTAMENTO COL DESTINO – Nella fredda sessione invernale di calciomercato del 2011, il Barcellona cede alla Sampdoria, con la formula del prestito con diritto di riscatto, il cartellino del caliente Maurito, riscattato immediatamente nel luglio successivo dai blucerchiati per una cifra di 400mila euro. La prima stagione dell’attaccante argentino sarà scoppiettante: nel campionato Primavera metterà a segno 19 reti in 23 partite, diventando capocannoniere del torneo. E l’esordio in prima squadra non tarda ad arrivare: il 12 maggio 2012 la Sampdoria ha bisogno di vincere per agguantare i playoff e ritornare in Serie A; Icardi entra ad un quarto d’ora dal termine sul risultato di 1-1: come il migliore dei film, Maurito realizza il 2-1 che valgono i playoff. Per El cañito si aprono le porte della Serie A e il suo primo goal nella massima serie è nella gara più importante in quel di Genova: titolare nel derby della Lanterna, sigla il 3-1 che mette al sicuro la vittoria. E Maurito diventa presto l’idolo dei tifosi, grazie soprattutto all’amico Maxi Lopez, che insieme al padre Juan, lo ha aiutato ad inserirsi nell’ambiente italiano. Arriveranno altri goal, saranno 10, con Pescara e Juventus vittime preferite. Contro gli abruzzesi, Icardi raggiunge un particolare record: era dal 1950 che un calciatore così giovane non timbrava un poker di reti. E l’altra vittima preferita di Maurito è la Juventus, sconfitta, sia all’andata che al ritorno, dal giovane prodigio: doppietta per espugnare lo Stadium e goal del 3-1 che chiude il match a Marassi (finirà 3-2 n.d.r.). Quest’ultima rete sarà la decima in campionato e metterà ancor di più in luce le qualità di Maurito che non passeranno inosservate all’Inter, pronta a strappare subito un contratto al giovane attaccante col vizio del goal. Estate 2013: Icardi è nerazzurro per 13 milioni di euro.
L’INTER, LA SVOLTA E L’AMORE ALL’IMPROVVISO – La Milano nerazzurra lo riceve con entusiasmo: bisogna raccogliere l’eredità di Milito e ricominciare a far sognare i tifosi a suon di goal. La prima rete in maglia nerazzurra è da predestinati: l’Inter di Mazzarri riceve la Juventus di Conte, ed Icardi, vera bestia nera dei bianconeri, porta in vantaggio i nerazzurri, raggiunti, poi, da Vidal. Causa pubalgia e problemi fisici, chiuderà la prima stagione con solo 9 goal all’attivo. E quell’anno cambierà per sempre la sua vita, in quanto scoppiò l’amore con Wanda Nara, sua attuale moglie e agente ed ex compagna di Maxi Lopez, ormai ex amico di Maurito. I gossip spopolano e Icardi verrà fischiato nella Genova blucerchiata, ma siglerà due goal per zittirli. Il tamarro fuori di testa, come lui stesso si definisce, tra orologi ed auto di lusso, è pronto a prendere in mano le redini dell’Inter tanto che nella stagione successiva, sarà il capocannoniere della Serie A con 22 reti, insieme a Luca Toni. Due le partite da incorniciare per Maurito: la tripletta all’esordio stagionale a San Siro contro il Sassuolo e il solito goal alla Juventus allo Stadium, che valse, però solo un pareggio.
I NUMERI DA PREDESTINATO E I PARAGONI COI GRANDI – L’anno 2015/2016 è quello della sua consacrazione a leader della Milano nerazzurra. Infatti, all’età di 22 anni, diviene capitano dell’Inter: arriveranno altre 16 reti, tra cui quella al Chievo (50esimo goal in Serie A) ed al Frosinone, la 50esima con la maglia nerazzurra. Ed i paragoni con Vieri non tardano ad arrivare. Bobo Vieri, l’ultimo bomber nerazzurro ad aver superato le 100 reti con la maglia nerazzurra: El cañito è sulla buona strada, anche perché a 22 anni, 11 mesi e 16 giorni è diventato il primo straniero nella Top 10 dei giocatori più giovani ad aver segnato 50 reti in Serie A (meglio di Rivera e di Roberto Mancini n.d.r.). Il resto è storia di questi giorni: 3 partite, 3 goal e la doppietta al Pescara, con cui Icardi raggiunge le 50 reti in Serie A in maglia nerazzurra, superando un certo Ronaldo.
ICARDI E LE SUE PASSIONI – Maurito è il classico tamarro argentino: orologi e auto di lusso (ne ha ben 3, tra cui una Lamborghini nerazzurra), ma ciò che caratterizza il bomber nerazzurro sono i suoi tatuaggi. Il primo a 14 anni a Barcellona, mentre l’ultimo per sua figlia Francesca, per portare sempre con sé quell’amore che gli scorre nelle vene. Come quello pubblico per Wanda Nara: tweet, dediche e polemiche, come la “Proposta indecente”, canzone clou della coppia e che De Laurentiis ha formulato più volte questa estate. Ma Icardi è così, tra “Verdad” e “Cancion de cuna” (per la figlia n.d.r.) si scopre un Maurito romantico e passionale. Domenica, però, arriva la Juventus: occorre trascinare la squadra come un vero capitano. “All we need is somebody to lean on”, non è solo un pezzo di una canzone ma è un monito per il capitano nerazzurro: passione, fuoco e fame di goal. Questo deve essere il leitmotiv di un giovanissimo capitano pronto a prendere la sua Inter per mano e a riportarla sopra a quei palcoscenici che merita.
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