La Gazzetta dello Sport, in occasione dei 90 anni dello stadio Meazza in San Siro, racconta un po’ quello che è lo stadio adesso e che ha rappresentato finora nella storia del calcio italiano. Molto più di un semplice stadio, ma una cattedrale del calcio, semplice rispetto ai moderni “stadium” odierni, dove cinema, supermercati e non solo, rendono affascinanti le strutture per la modernità, ma niente in Italia potrà mai raggiungere lo spettacolo e il fascino dello stadio milanese.
Quando Pietro Pirelli, presidente del Milan dal 1909, lo ha pensato, voleva uno stadio all’inglese. Niente pista di atletica, ma solo campo di calcio e tribune immediatamente vicine, così da vedere benissimo la partita e sentire al meglio le sensazioni degli spettacoli in scena. Per 90 minuti deve essere solo uno spettacolo tra chi guarda e i 22 attori in campo.Un’idea romantica ma in controtendenza, rispetto a quegli anni 20 in cui il Duce dominava e non amava il calcio. Ecco perchè tutte le piste d’atletica negli stadi. Ma Mussolini accettò l’idea di Pirelli, consapevole che un si a tale idea avrebbe coinvolto e convinto le masse.
120 operai per un anno di tempo. Dal 25 agosto 1925 al 19 settembre 1926. Cinque milioni di lire investiti per regalare al Milan uno stadio più che innovativo. L’inaugurazione arriva con un’amichevole di lusso, tra Inter e Milan, quando lo stadio, con 4 tribune, aveva 26mila posti, ma per l’esordio non era assolutamente esaurito, con le attenzioni dei molti per quel giorno rivolte al Gran Premio motociclistico. Il primo gol nel nuovo stadio lo segna Santagostino, ma la partita si chiude con il tennistico punteggio di 6 a 3 per i nerazzurri.
Nove anni dopo la nascita, San Siro viene ceduto al comune di Milano che ne ampia la capienza, costruendo anche le 4 curve, così da arrivare a 55mila posti. Nel 1947 poi anche l’Inter si trasferisce a San Siro, dopo anni all’Arena. Se il terzo anello è figlio del Mondiale del 1990, il secondo anello nasce a metà degli anni 50, quando si toccarono i 60mila posti (80mila contando quelli in piedi).