Quando doveva arrivare è stato subissato di critiche, al momento dell’arrivo c’era dello scetticismo ed oggi tutti sembrano voler salire sul carro del vincitore, o meglio sul carro del giocatore Joao Mario.
La Gazzetta dello Sport scrive sull’importanza che sta assumendo all’interno del mondo Inter, il giocatore portoghese e sulle sue qualità.
Il giornalista portoghese Hugo Tavares da Silva, in tempi non sospetti, aveva espresso questo giudizio: “Joao Mario è un po’ come quei geni che risolvono il cubo di Rubik in venti secondi. Lui semplifica tutto, con leggerezza”.
Almeno per ora, come dargli torto.
Il nuovo tuttocampista nerazzurro nasce ad Oporto e con le giovanili della squadra dei Dragoes inizia a prendere confidenza con lo sport più bello del mondo.
La madre però si trasferisce a Lisbona e lo porta con sé. Niente paura, si riparte dalla Sporting come difensore centrale: “Credo se gli avessimo chiesto di giocare in porta, lo avrebbe fatto con la massima dedizione”. Il suo primo allenatore Luis Gonçalves, lo ricorda così.
Discrezione, impegno, massima volontà ed un idolo da seguire: Zinedine Zidane.
Con l’Inter sta facendo altrettanto. Tanto lavoro, umiltà, spirito di sacrificio ed un’innata leadership in campo.
In attesa di conferme, intanto Frank de Boer gongola e si gode il suo jolly.