Riproporre la coppia difensiva europea Ranocchia-Murillo è stato un patatrac. Era preventivabile, certo; ma pochi pensavano ad una sciagura di questo tipo. I due, insieme, non ne hanno azzeccata mezza. Fuori posizione, in ritardo in chiusura. Scene da “mani nei capelli”, insomma.
Ranocchia, dopo una discreta e sufficiente prestazione contro il Bologna, aveva dato un briciolo di speranza su di un suo possibile graduale ritorno. Con la prestazione di ieri, questa speranza si è tramutata in un agghiacciante horror, che in regia leggeva la presenza anche di un altro protagonista, ovvero Jeison Murillo.
Il colombiano, dopo l’ottimo avvio della scorsa stagione, è calato drasticamente. La Muralla, così definito dopo la grande prestazione fornita nella Copa America 2015, si sta piano piano squagliando. Scomparendo. Quella sicurezza e determinazione mischiate ad un innato istinto nelle chiusure si sta palesando sempre meno. Anzi, è proprio questo suo istinto – esasperato oltre il limite – a creargli i maggiori grattacapi.
Il colombiano dà il meglio di sé quando si trova di fianco Miranda. Il portoghese evidentemente lo guida e gli evita – non sempre – di commettere clamorose ingenuità. Senza l’ex Atletico Madrid si trasforma in sciagura e perde tutti i pregi per cui l’Inter era riuscita a strapparlo al Granada. La speranza è chiaramente di ritrovare la Muralla dell’inizio di stagione 2015-16. Altrimenti, con molta probabilità, sarà uno dei prossimi a fare le valigie.
This post was last modified on 30 Settembre 2016 - 09:50