Wanda Nara, ormai notissima moglie nonché agente di Mauro Icardi, si è concessa in una lunghissima intervista ai microfoni di Infobae nella quale racconta il suo impatto nel ruolo di procuratrice, svelando anche retroscena e segreti nel momento in cui è praticamente arrivato ormai il fatidico rinnovo di contratto di Maurito con l’Inter, Queste le sue parole:
Come vieni vista nel calcio italiano come manager?
“Oggi in Italia vengo considerata come uno degli agenti più influenti, come Mino Raiola. L’anno scorso mi sono iscritta ufficialmente all’albo degli agenti, anche se era una cosa che facevo ormai da anni…”
Hai fatto guadagnare bene tuo marito. Ma quanto percepirà di più?
“Molto. Ho deciso io termini e condizioni. Se un club vuole comprare, la clausola è di 110 milioni di euro. E ho fissato la durata del contratto in cinque anni, il massimo possibile. L’anno scorso ho fatto lo stesso. E ovviamente, c’è la mia commissione a carico dell’Inter”.
Si è trattato di una trattativa dura?
“Quest’anno la Juventus ha provato a comprarlo indipendentemente dal prezzo. E lo stesso ha fatto il Napoli. Ma la cosa importante è che la tensione con il club è durata solo per il tempo necessario alle trattative, ma oggi va tutto più che bene. Sono tutti felici, perché Mauro voleva rimanere.
A quanto ammonta la tua commissione?
“La stessa di qualsiasi rappresentante (Si parla di un contratto di 30 milioni di euro complessivi per 5 anni). Qual è la percentuale che mi spetta? Tutto ciò che è di Mauro è mio, siamo sposati (ride, nda). Non voglio parlare dei miei numeri, per non animare i miei colleghi. E tutto è pagato dal club, ovviamente. Mio marito non mi deve nulla”.
Che tipo di procuratrice sei?
“Come rappresentante sono molto pratica: parlo solo con chi deve prendere decisioni. E sono chiara, sincera e molto viva”.
E hai una figura che tutti vogliono: Mauro Icardi.
“Certo! Mauro è il migliore attaccante del mondo, ha 23 anni e un grande futuro. Lui è il capitano dell’Inter e ha sempre detto che voleva rimanere. Per questo l’Inter è felice dell’accordo; loro volevano Mauro e Mauro voleva l’Inter. Però mi rispettano molto, perché ho portato cinque club disposti a spendere milioni e milioni per Mauro. Il rinnovo dopo 12 mesi è un fatto storico; a loro non è rimasto altro che accettare, vista la quantità di club che lo volevano”.
Hai fatto un corso per definirti manager?
“Ho studiato diritto, economia e gestione aziendale. Dopo ho studiato lingue. Ovviamente parlo lo spagnolo e ho aggiunto italiano e inglese. Quest’anno voglio imparare un po’ il cinese, visto che l’Inter e altri club hanno proprietari cinesi. In ogni caso con queste lingue me la cavo abbastanza bene”.
Vuoi diventare agente di altri calciatori o solo di Icardi?
“Sono stata chiamata da molti giocatori o genitori dei giocatori che mi hanno chiesto di essere il loro rappresentante. Ma per ora la carriera di Mauro merita l’esclusività. Lo hanno chiesto anche a Mauro, ma lui ha risposto che io lavoro solo per lui”.
Ma Mauro non è geloso?
“No, è molto sicuro. Pensate che ci sono stati incontri in cui ero l’unica donna in mezzo a dieci uomini”.
Deve essere stato molto difficile presentarsi come agente, essendo donna e giovane.
“Molto difficile, perché è un mondo maschilista, dove anche noi donne ci squalifichiamo a vicenda se si parla di calcio. Mi ha sempre dato fastidio sentire una donna parlare di calcio. Diceva di me cose tipo: “Ma questa cosa sa, cosa è…”. E guarda dove sono arrivata”.
Tuo marito ti ha sempre dato tutto l’appoggio.
“Sono già da molti anni nel mondo del calcio e la verità è che Mauro non è affatto sessista. Ha un sacco di carattere e di sicurezza. Mi ha dato fiducia e sicurezza. Cose che nessuno ti dà, tanto meno un marito… Lui è super generoso”.
Come ti vedono gli altri agenti e i rappresentanti dei club?
“Sono conosciuta dai presidenti delle migliori squadre del mondo. E ho avuto riunioni con i tecnici e presidenti di tutto il mondo. Oggi tutti sanno che mi devono prendere sul serio”.
Ma quando hai iniziato, forse non è stata proprio così…
“Qualche anno fa ho chiamato il presidente dell’Inter. E lui disse: ‘Wanda, tutto bene? È successo qualcosa?’. Io risposi: ‘Sì, voglio informarvi che da ora in poi io sono l’agente ufficiale Mauro’, risposi. Credo che abbia chiuso il telefono poi sia svenuto.
Cosa pensi abbia pensato di te il mondo del calcio?
“Molti pensavano di potermi gestire facilmente. E alla fine hanno capito che ero arrabbiata, ma sincera. Si tratta di un mondo di opportunisti. Hanno capito che sono onesta e che sto cercando di fare del mio meglio nel mio lavoro”.
È stata dura diventare agente?
“Sì, è un mondo molto difficile. Ho lavorato in silenzio, ma il tempo e gli eventi mi hanno dato il riconoscimento.
Quali cose hai fatto come manager?
“Allungare il contratto e far guadagnare più soldi a Mauro e dargli la più grande clausola di Italia. L’anno scorso ho venduto all’Inter il 50 per cento dei suoi diritti d’immagine; l’altro 50 per cento è il nostro. Poi lavoriamo insieme. E il club in tutto ciò che facciamo mi permette di portare sponsor alla società. Così ha scritto il libro che presenteremo lunedì: “Mauro Icardi, Sempre Avanti: la mia storia segreta”. Juventus, Real Madrid, PSG, Napoli, Atletico Madrid, ho incontrato tutti questi club che volevano Mauro”.
Non ti sei mai fermata finché non è arrivata la chiusura. E Mauro cosa faceva?
“Quest’estate Mauro si è preso cura dei bambini mentre io viaggiavo e facevo incontri”.
Come hai integrato il ruolo di manager con quello di madre e moglie?
“Bisogna scindere le due cose se no non si può. Ci sono stati giorni in cui litigavo con Mauro per chi doveva portare a spasso il cane e nel pomeriggio lo chiamavo per questioni di lavoro. Un amico e collega ci ha detto: ‘So distinguere quando lo chiami per lavoro o per qualcosa di familiare, perché anche Mauro parla diversamente’. Non dico che mi dà del lei, ma parla in modo diverso”
Che cosa significa per te questo momento?
“Per me è il riconoscimento di molti anni di lavoro. Qui non c’è nessun manager donna. L’italiano è molto machista, un po’ come tutti gli altri. Domani il rinnovo diventa ufficiale: Mauro si unisce al club fino al 2021”.
Ma Mauro sapeva o lo lasciavi fuori dallo stress delle trattative?
“Mauro non sapeva nulla fino a quando ho preso il telefono per dirgli di lasciare i bambini e di venire a firmare. Evito di stressarlo. Si fida di me al cento per cento. È arrivato solo per il momento della firma in un clima di risate e di festa, perché il peggio è impresso ed è rimasto impresso quello che ho chiesto. Ovviamente rispetto e ascolto molto quello che vuole, ma io sono sua moglie: chi meglio di me sa cosa lo rende felice?”.
Hai imparato il modo per agire come il suo manager e non come sua moglie?
“Abbiamo avuto brutte esperienze con persone che hanno cercato di derubarci. Io mi fido di lui e si fida di me. Penso che gli do meno fastidio di un manager … Ora tutto rimane in casa. Dal giorno in cui l’ho incontrato l’ho consigliato. In genere le donne hanno un’estensione della carta di credito. Ma agli agenti non è permesso. Bisogna avere un sacco di sicurezza e di fiducia.
Che trucco hai come agente per negoziare meglio?
La cosa peggiore che può accadere è che mi venga detto no. Finché non mi dicono sì io non mi fermo. L’Inter ricordano le prime riunioni, a loro sembrava pazzesco quello che avevo chiesto ma alla fine hanno accettato quello che ho chiesto. Quindi è ora tutto allegro.
Ti hanno rispettata o erano più morbidi perché trattavano con una donna incinta?
“No! Le riunioni finivano molto tardi e c’era tanta tensione. Quest’ultimo contratto è stato firmato che era l’una del mattino e anche quello precedente. Molto tardi. Spesso dicevo scherzando: “Ho fretta, la mia famiglia ha già cenato e devo andare a lavare i piattiì’. Perché sicuramente il loro pensiero era: ‘Perché questa qui non va a lavare i piatti?’. Oggi mi sono guadagnata rispetto e ascolto”.
Ma come fai a controllare il tuo stress?
“In ogni lavoro c’è lo stress. In tempo di mercato, non dormo. Pensate che questa estate ho incontrato per due volte in elicottero il presidente di un club. Voleva a tutti i costi Mauro. Ho chiesto cifre impossibili e ha detto sì. Mauro era in preseason e mi chiedeva se tutto andasse bene. A Milano è stata una guerra di presidenti che lo volevano e di tecnici che lo mettevano come prima condizione. E io ero al centro di tutto, dicendo: “Tutto bene, e tu?”.
Infine un commento sulla nazionale argentina che fin qui è stata un miraggio per Icardi:
“La chiamata arriverà quando deve arrivare. Mauro è il miglior nove che si possa avere. E Edgardo Bauza ha parlato molto bene di lui. Basta aspettare”.