Lunga intervista della Gazzetta dello Sport al tuttocampista dell’Inter Joao Mario, colpo estivo nerazzurro, che ha fatto già vedere buone cose e per molti siamo solo all’inizio. Appena rientrato da un piccolo problema, ha giocato nel secondo tempo per 27 minuti con la nazionale, buon segna per Inter-Cagliari di domenica prossima.
I 27 minuti giocati contro Andorra sono un buon segnale per l’Inter?
“Credo di sì, sto bene, sto recuperandola forma migliore. Sarò ancora più pronto per la gara di lunedì contro le Far Øer”.
E di conseguenza per la gara contro il Cagliari: i tifosi interisti la aspettano… Sorride.
“Oh certo, ovvio, tornerò pronto per riprendere il campionato”.
A proposito, l’ultimo periodo non è stato esaltante: un punto in due partite, che cosa succede?
“Credo che sia normale per una squadra in costruzione affrontare periodo difficili come quelli che stiamo attraversando”.
Però non è troppo partire in svantaggio 8 volte in 9 gare ufficiali?
“No, questo non deve accadere. Anche perché è difficile raggiungere la Champions o puntare a vincere qualcosa se si parte sempre sotto”.
Un monito a voi giocatori insomma…
“Dobbiamo essere più concentrati, bisogna essere subito pronti e reattivi”.
Detto questo, crede che lo scudetto sia ormai un obiettivo sfumato?
“No, anzi, credo che ce la possiamo giocare ancora. Vero è che la Juventus è una squadra molto forte. Ha vinto gli ultimi 5 campionati consecutivi ed è partita benissimo, meglio di noi”.
Quindi l’obiettivo dell’Inter è vincere il titolo?
“Domanda seria… (e scappa un sorriso enorme, ndr) L’obiettivo principale è rientrare in Champions. Mi sembra chiaro che un club come l’Inter debba stare nella miglior competizione. Poi, se riusciremo a cementare la posizione e saremo ancora vicini per giocarci lo scudetto… beh allora ci faremo trovare pronti”.
A Milano si parla benissimo di lei in campo e fuori. Come procede l’inserimento nella nuova realtà?
“Sono molto soddisfatto di avere accettato l’offerta dell’Inter, è una sfida affascinante che mi aiuterà a crescere umanamente e professionalmente”.
In Italia, a differenza del Portogallo, ogni partita è complicata per via della cultura tattica degli allenatori nostrani. Lo ha notato?
“Sì, per questo sento ogni partita in maniera particolare. La vivo come una sfida da vincere, come una gara speciale ogni volta”.
Quando è arrivato in estate tutti si chiedevano quale fosse la sua posizione ideale in campo. Poi vederlo giocare in mezzo si è capita la risposta…
“Sì, lì in mezzo è il mio posto preferito, al centro del gioco”.
L’Inter può essere equilibrata con lei e Banega in campo contemporaneamente?
“Non vedo dove sia il problema. Ognuno ha le sue opinioni e le rispetto. Ma De Boer ha un’idea di gioco precisa e la porta avanti. Ever è una grandissimo giocatore, fantastico. Ha qualità tecniche incredibili. Ed è l’uomo giusto per questa Inter”.
This post was last modified on 9 Ottobre 2016 - 09:06