La leggenda nerazzurra Diego Milito è stato oggi ospite della trasmissione “Memorabilia” di Inter Channel ed ha parlato di vari temi legati alla sua vincente esperienza all’Inter. Partendo in particolare dal rapporto solidissimo coi tifosi nerazzurri: “Ho un grande legame con i tifosi, dal primo giorno in cui sono arrivato a Milano mi hanno sempre trattato benissimo e io ho cercato di ricambiare questo affetto con le mie prestazioni in campo. Sono felicissimo di come mi hanno riaccolto”.
Tra i tanti ricordi, anche quelli legati alle sfide col Milan: “Ho avuto la possibilità e la fortuna di segnare in tanti derby. Sono sempre partite particolari, i gol nei derby lasciano sempre un segno. Per noi giocatori e per la gente significa molto, sono partite sentite e speciali”.
Milito arriva in nerazzurro all’inizio della stagione 2009-2010, giusto in tempo per scrivere la storia: “Molti giocatori di quella squadra avevano grande voglia di rivincita. Ci siamo compattati subito per arrivare in alto e raggiungere i nostri obiettivi. Eravamo un gruppo straordinario con giocatori di grande qualità e un allenatore straordinario. Vincemmo il derby, fermammo il Barcellona nei gironi in Champions League e lì forse iniziò davvero la nostra marcia. Ai sorteggi degli ottavi, quando ci toccò il Chelsea, c’era un’atmosfera un po’ pesante perché l’Inter non passava gli ottavi da qualche anno. A Stanford Bridge giocammo una delle migliori partite, poi andammo avanti”.
Prima delle tre finali, c’è una sequenza di partite altrettanto importanti contro Juventus, Barcellona e Atalanta, poi arriva Roma-Sampdoria, vissuta dal Principe e da tutti i nerazzurri in maniera particolare: “Eravamo tutti insieme a mangiare una pizza e a seguire la partita. Da ex genoano non avrei mai pensato di esultare così a due gol della Sampdoria. In quel momento però difendevo la maglia dell’Inter ed era importante che la Roma non facesse punti”.
Al termine di una stagione meravigliosa arrivano i gol forse più importanti: “Sono match in cui ti giochi tutta la stagione, hanno una carica emotiva speciale. Contro il Siena Javier Zanetti fece un grande giocata, era difficile perché non riuscivamo a sbloccarla. A Madrid arrivammo con la carica giusta e dopo aver vinto già due titoli che ci toglievano un po’ di pressione. Avere un po’ di paura aiuta ad affrontare meglio certe sfide, ti regala la giusta adrenalina per fare il meglio possibile. Sono assolutamente onorato di aver fatto parte della storia di questo glorioso club”.