EDITORIALE – Tutti colpevoli

Nella giornata di ieri si è toccato uno dei punti più bassi dell’intera storia dell’Inter con la stucchevole polemica tra Mauro Icardi e la Curva Nord. Da questa vicenda ne escono sconfitti praticamente tutti: dal giocatore agli Ultras, da Zanetti ad Ausilio e tutta la società nerazzurra. Tutti hanno una colpa, nessuno escluso.

L’errore è stato a monte: Mauro non doveva scrivere quelle righe e non doveva nemmeno tornare a parlare di quel maledetto episodio nel dopo partita a Sassuolo. Quello di sbagliato non è tanto la ricostruzione dei fatti di quel giorno, ma le frasi che l’hanno accompagnata: “Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzo lì sul posto, poi vediamo”, si è lasciato sfuggire il bomber interista durante una conversazione con un dirigente. Frasi sicuramente pesanti, dalle quali si allontana lo stesso Icardi che nel passaggio successivo ammette di aver esagerato nello “sputare” pensieri del genere. E allora perchè tirare in ballo nuovamente la vicenda se poi da quel momento le cose con la Curva sono tornate alla normalità? Va bene che è un‘autobiografia e bisogna raccontare episodi della propria vita, ma riportare alla luce questo fatto è stato un autogol clamoroso e poteva essere francamente evitato.

img_6443Anche perchè poi la reazione dell’altra parte in questione è inevitabile. Qui entra in scena la Curva Nord, che con un duro comunicato ha attaccato Icardi. Gli Ultras hanno probabilmente sbagliato modi e soprattutto tempi, in quanto la nota è stata resa nota proprio il giorno prima di una partita importantissima (in un momento in cui l’Inter aveva bisogno di tutto, tranne che di una spaccatura interna), ma comunque avevano le loro ragioni. Quello che è stato esagerato è tutto ciò che è arrivato dopo, con striscioni pieni di insulti verso il giocatore, a cui sono stati dedicati anche cori tutt’altro che piacevoli. Il tutto dopo che lo stesso Icardi ha fatto un passo indietro, prendendosi le proprie responsabilità e chiedendo scusa nuovamente per quelle parole fuori luogo. La ciliegina finale sulla torta è poi arrivata con quello striscione assolutamente fuori luogo appeso fuori dalla casa di Icardi alla fine della partita persa contro il Cagliari.A noi interessa solo il bene della squadra, recitava un passaggio del comunicato della Curva Nord. Bene, allora la domanda sorge spontanea: fischiare, insultare, minacciare uno dei giocatori più rappresentativi della rosa può fare davvero del bene all’Inter? La risposta è no e questo dimostra che forse la Curva mette al primo posto i propri interessi e non certamente quello della squadra.

E la società in tutto ciò che fa? Combina un disastro, fin dal principio: ma è possibile che questo libro è stato mandato in stampa e pubblicizzato senza che nessuno della società si sia preso la briga di leggerlo? Questo è un errore da squadra dilettante, ma noi siamo l’Inter (ah, quanto ci si esalta ogni volta che si pronuncia questa frase, la maggior parte delle volte a sproposito) e certe cose non possono, non devono capitare. E poi in che modo rimedia? Prendendo provvedimenti contro il giocatore e schierandosi apertamente dalla parte della Curva. “Per noi i tifosi sono la cosa più importante, tutti devono avere rispetto”, ha dichiarato Zanetti nel pre partita. Il vice president ha dimostrato ancora una volta di non essere all’altezza del ruolo che ricopre, in quanto non ha capito che la Curva Nord non rappresenta il tifo nerazzurro e il comportamento di tutto il resto dello stadio durante la gara contro il Cagliari ne è una dimostrazione: quando gli Ultras intonavano i cori contro l’argentino, i tifosi degli altri settori a loro volta fischiavano la Curva. Anche nel momento del rigore sbagliato da Maurito, sono arrivati applausi di incoraggiamento verso di lui da parte di tutto lo stadio. Segnali di vicinanza verso il giocatore e di dissenso nei confronti della CN.

Ausilio poi nel post partita ha ripreso le parole di Zanetti, ribadendo che verranno presi provvedimenti contro Icardi. Se alla fine si deciderà di togliere la fascia di capitano a Mauro allora la società si dimostrerà debole nei confronti della Curva, che a questo punto avrebbe veramente il potere di chiedere qualsiasi cosa. Perchè la fascia ad Icardi doveva essere tolta quest’estate per il teatrino messo in piedi da Wanda Nara per il rinnovo del contratto, ma non per una richiesta da parte della Curva Nord. Perchè Mauro ha certamente commesso tanti errori, su questo non ci sono dubbi. Ma una società importante e forte come quella dell’Inter non può permettersi di farsi mettere sotto scacco da una parte di tifoseria. Perchè questo non sarebbe più sport, non quello che piace a noi.  

 

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