L’Inter era alla ricerca di punti che riavviassero un pò una classifica che fin qui gli ha girato le spalle ma il Cagliari si aggiunge tra lista delle occasioni perse. A San Siro, De Boer schiera i migliori, nella prima frazione di gioco un squadra piacevole da vedere per quanto a creato ma non finalizzato, nella ripresa il gol dell’1 a 0 non ha dato quella sicurezza che si ha quando si passa in vantaggio, crollando sia dal punto di vista tattico e sia dal punto di vista atletico.
De Boer non cambia nulla rispetto a quanto vociferato, conferma il 4-2-3-1 con Handanovic tra i pali e con Ansaldi, Murillo, Miranda e Santon a completare il pacchetto difensivo. In mezzo spazio alla coppia Medel-Joao Mario, Candreva e Perisic sugli esterni, Banega trequartista dietro le spalle dell’unica punta Icardi. Rastelli conferma il 4-3-1-2 con Munari che sostituisce lo stanco Isla e Melchiorri schierato a sorpresa titolare al posto di Boriello. Nei primissimi 25′ l’Inter parte davvero molto forte: il forcing è di quelli insistenti e le corsie laterali dimostrano essere i settori più attivi. De Boer dalla panchina predica densità e fraseggio con palla bassa, la squadra è brava a coprire tutte le linee di passaggio dei sardi che lasciano comunque il pallino del gioco ai centrocampisti nerazzurri che vengono poche volte ostacolati. Candreva e Perisic sono davvero dinamici, gli ormai classi cambi di gioco mettono in difficoltà la difesa sarda ma concretamente non si registrano grandi occasioni da rete. Al 25′ viene assegnato un calcio di rigore a favore dell’Inter: dal dischetto ci va Icardi che fallisce miseramente il penalty e da quel momento le linee dei reparti si allungano notevolmente. Il primo tempo si conclude con tanto gioco, tante manovre sulle corsie laterali, sopratutto sull’out di Candreva, ma con zero occasioni degne di nota. Il Cagliari, invece, conclude la prima frazione dopo aver disputato una partita attenta, squadra bassa e compatta che ha fatto però anche fatica a ripartire.
Nella seconda frazione di gioco cambiano gli scenari, pronti via e l’Inter si fa sorprendere da Di Gennaro che è pericoloso con un tiro dalla distanza. Dal 54′ a 56′ succede di tutto, Handanovic è miracoloso prima su Melchiorri e poi su Sau e sul successivo capovolgimento di fronte l’Inter passa in vantaggio con Joao Mario che, allarga sulla destra per Perisic, il croato vede l’inserimento del portoghese, la palla arriva sui suoi piedi ma la prima conclusione viene respinto e sulla ribattuta è fulmineo a buttarsi in scivolata e a siglare la rete del vantaggio. Da qui in poi un’altra partita, l’Inter perde completamente gli equilibri tattici, arretra molto il baricentro concedendo anche tante occasioni ai sardi e la forza degli esterni va pian piano a svanirsi. Al 70′ gli ospiti pareggiano i conti: l’Inter gestisce male la situazione di gioco, si abbassa tantissimo e Di Gennaro trova tra la linea difensiva un attento e bravo Melchiorri che è bravo a smarcarsi dalla pressione dei centrali e a siglare la rete del pareggio. A 15′ dalla fine gli ospiti capiscono che l’Inter ha allungato ancor di più la distanza tra i reparti e non fanno fatica a proporre azioni offensive, De Boer richiama in panchina un non brillantissimo Banega per Gnoukouri e Eder che subentra ad un non perfetto Candreva, cercando immediatamente di invertire gli esterni con Perisic dirottato sulla corsia di Murru e l’italo-brasiliano su quella di Pisacane. Cambio tattico che non porta a quanto sperato, la fatica ad uscire è tanta e quando ha disposizione dei cross da mettere in aria non è mai precisa. Al’80’ Melchiorri anticipa in aria Murillo e di desta sfiora la rete del sorpasso, gol che arriva solo 5′ più tardi quando da una situazione di calcio d’angolo Handanovic esce male e la palla arriva direttamente allo stesso attaccante cagliaritano che calciando trova la deviazione di Murillo e poi l’autogol inevitabile del portiere sloveno.
La squadra nella prima frazione ha mostrato grande qualità e una grande tenuta fisica proponendo anche un buon gioco, fino allo 0-0 è stata davvero una macchina perfetta salvo poi perdersi dopo la rete del vantaggio e la successiva caduta morale dopo i due gol che hanno sancito la vittoria degli ospiti. Handanovic probabilmente se l’Inter avesse vinto la partita sarebbe stato il migliore in campo ma nella seconda rete ci mette del suo nell’uscita imperfetta.La difesa ha retto bene finché la squadra non si è allungata, Ansaldi ha dimostrato avere una buona capacità offensiva mentre Santon ha regalato una discreta prestazione sopratutto nelle buonissime diagonali difensive fatte. La coppia Miranda-Murillo prima dei due gol non è stata impegnata più di tanto, sempre attenta e brava nelle chiusure ma nei due gol rovinano quanto di buono avevano offerto. A centrocampo Medel recupera la sua quantità giornaliera di palloni, Joao Mario detta geometrie ed equilibrio, i suoi inserimenti sono spesso velenosi e riesce sempre a mettere la palla al compagno nella maniera giusta. Banega a tratti, non è brillantissimo e infatti viene sostituito da Gnoukouri per dare più equilibrio e quantità alla squadra. Buona la prova di Perisic che sbaglia meno di un non perfetto Candreva, ha sul piede un numero elevato di cross che sono quasi tutti imperfetti. Icardi probabilmente paga la giornata e la contestazione, poco movimento, un rigore fallito e c’è poca foga di dimostrare quanto vale e che ha messo però a disposizione nelle partite precedenti.
This post was last modified on 17 Ottobre 2016 - 16:58