Il caso Icardi ha messo solo temporaneamente in secondo piano la crisi sportiva che sta attraversando l’Inter. E questa volta crisi è il termine più adatto per descrivere una squadra che all’ottava giornata, si trova nella seconda metà della classifica ed è a serio rischio di eliminazione dall’Europa League.
Nonostante le mille attenuanti, in primis l’essere arrivato tardi, il tecnico è sul banco degli imputati, soprattutto se sembra ancora lontano dal trovare una soluzione a questa situazione quasi catastrofica, riporta Il Corriere dello Sport odierno.
TATTICA E’ stata la sua eccessiva rigidità che ha generato i primi dubbi in società. Va bene avere un’idea precisa di calcio, come è comprensibile che de Boer, davanti al consiglio di invertire rotta, ricorda di essere stato chiamato per ciò che aveva fatto vedere il suo Ajax. Dopo essere sbattuto più volte sugli stessi problemi sarebbe normale avvertire la necessità di correggere qualcosa. Invece, l’Inter non riesce mai a trovare un equilibrio che duri una partita intera e, quando perde compattezza subisce subito gol.
SOSTITUZIONI Dopo 10 uscite si è notata anche la difficoltà di de Boer nel leggere la gara durante i 90′. I cambi in corsa, di uomini o di modulo spesso non sono stati utili, a volte hanno addirittura peggiorato la già critica situazione. L’ultimo esempio è il finale della partita contro il Cagliari, fuori Banega e difesa a 3. Anche a Roma, come in casa con il Bologna o con l’Hapoel, non erano mancati errori simili.
GARA DECISIVA A de Boer serve una svolta immediata, altrimenti potrebbe non bastare il fatto di essere stato scelto direttamente da Thohir. Da corso Vittorio Emanuele ancora non sono partiti sondaggi per eventuali sostituti, ma senza una vittoria giovedì contro il Southampton il telefono diventerà inevitabilmente caldo.