Dopo un inseguimento lungo un’estate intera, una presentazione in pompa magna in cui veniva bollato come il “nuovo sogno nerazzurro”, scomodando paragoni come quello di Ronaldo (a ripensarci verrebbe la pelle d’oca e la voglia di auspicare alla censura…), la domanda di tutti i tifosi e non è: che fine ha fatto Gabriel Barbosa?
La Gazzetta dello Sport prova a dare un’interpretazione del comportamento di mister de Boer nei confronti del talento brasiliano.
Premesso che il ragazzo si trovi bene in quel di Milano è fuor di dubbio, basta guardare le foto pubblicate sui social che lo ritraggono con famiglia al Duomo, in Galleria Vittorio Emanuele II, in piazza Castello, con tramonti milanesi suggestivi, è venuto qui a fare il turista? Certo che no, ma al momento ha all’attivo circa 20′ con il Bologna e basta.
Frank de Boer, che ha sempre lavorato con i giovani, non vuole bruciarlo e attende il momento giusto. Vorrebbe alternarlo con gli altri attaccanti, ma il suo ambientamento e soprattutto i risultati della squadra lo fanno desistere. Se la squadra va male, troppe aspettative sul ventenne brasiliano, sarebbero deleterie, quindi meglio aspettare. Perché non è il salvatore.
Così come successo per le partite precedenti, l’utilizzo del numero 96, dipenderà dall’andamento della gara.
Anche il giocatore stesso si aspettava un minutaggio superiore, ma c’è anche da considerare che per lui il 2016 è stato un anno molto intenso. Dopo il brasilierao con il Santos, si è tuffato nelle Olimpiadi, alla fine vinte, poi il trasferimento all‘Inter e di fatto il riposo è stato solo di una settimana.
A stargli vicino in quest’avventura italiana, oltre ai genitori che rimarranno con lui fino a fine ottobre, la fidanzata, il fisioterapista, il portavoce personale e la sua incrollabile fede, anche Felipe Melo e soprattutto Joao Mario, divenuto amico e consigliere. Suo vicino di tavola, sempre attento al suo ambientamento. E dal talento portoghese, brillante sia in campo che fuori, c’è solo che da imparare.