I SEGRETI DEL MERCATO NERAZZURRO – Quando sfumò Dinho per colpa di… Beckham!

Inizia oggi la rubrica “I segreti del mercato nerazzurro“, dove racconteremo tutti i segreti delle trattative passate dell’Inter, sia quelle andate a buon fine che quelle mai concretizzate. Oggi parliamo del mancato arrivo di Ronaldinho nel 2003.

Estate 2003, il PSG, viste le ottime prestazioni di Dinho, sembra essersi ormai rassegnato a cedere il brasiliano. Sulle sue tracce ci sono club tra i miglior del mondo: Manchester United, Inter e, in parte, Barcellona. Perché in parte, è presto detto: ci sono alcuni club, in Spagna (Barça e Real Madrid su tutti) che ogni tot anni eleggono il presidente del club. In quel periodo in casa blaugrana ci sarebbero state proprio le elezioni, che vedevano fronteggiarsi il giovane ma promettente Laporta e il più quotato Bassat.

Di solito in questi casi, la differenza nei voti la fanno le promesse elettorali, proprio come in politica. Solo che qui si fa gara a chi promette il campione più costoso. Il giovane Laporta, con la sua cordata, aveva lavorato ai fianchi del Manchester United a lungo, per portare David Beckham in blaugrana. In realtà Laporta voleva portare Dinho, poiché Beckhs sembrava più un acquisto pubblicitario che un giocatore utile dal punto di vista calcistico. Ma i suoi collaboratori premevano per il 7 dello United. E così l’accordo era praticamente fatto, con tanto di penale da pagare ai Red Devils nel caso in cui Laporta non fosse stato eletto.

Tutto sembrava andare per il verso giusto, finché però, all’improvviso, tutto salta. Per colpa di chi? Beh, per chi se non per Don Florentino Perez, presidente del Real Madrid? I blancos ancora una volta, dopo il caso Figo, fanno uno sgarbo al Barça. Il giovane Laporta vede sfumare quasi definitivamente la presidenza, poiché aveva promesso l’arrivo di Beckham pubblicamente. Ma Rosell, che faceva parte degli uomini fidati di Laporta (e che poi anni dopo diventerà lui stesso presidente del Barça) convince Perez ad attendere per dare l’annuncio di Beckham a dopo le elezioni.

E Perez accettò, poiché aveva sottovalutato il giovanissimo candidato, preferendo lui piuttosto che l’apparentemente più insidioso Bassat. Laporta vince le elezioni, e subito dopo Beckham va al Real Madrid. A quel punto Laporta non ha altre chance: deve portare Ronaldinho al Barcellona. E ci riuscirà, facendo uno degli acquisti più azzeccati della storia recente del calcio.

BARCELONA, SPAIN - OCTOBER 30: Ronaldinho of FC Barcelona celebrates his goal during the La Liga match between FC Barcelona and Real Sociedad, on October 30, 2005 at the Camp Nou stadium in Barcelona, Spain. (Photo by Luis Bagu/Getty Images) *** Local Caption *** Ronaldinho

E in tutto questo l’Inter? I nerazzurri avevano lavorato a lungo per portare Dinho a Milano, complice la nostalgia brasiliana dopo l’addio di Ronaldo un anno prima. Il fratello di Ronaldinho (nonché suo agente), Roberto de Assis Moreira, non era convintissimo della pista nerazzurra, poiché la squadra era in rifondazione. Ma l’Inter provò a sfoderare ogni carta per portarlo all’ombra del Duomo. Il progetto Barça, evidentemente più promettente, alla fine impedì all’Inter di arrivare al brasiliano. Certo è che, però, se Beckham fosse andato al Barcellona, allora per Dinho ci sarebbe stato un testa a testa tra i nerazzurri e i Red Devils, e l’esito sarebbe stato tutt’altro che scontato.

Successivamente ci furono altre due occasioni che videro Ronaldinho vicino all’Inter. Prima nel 2008, quando Inter e Milan si sfidarono per prendere il brasiliano in uscita dal Barcellona (Guardiola non lo voleva più poiché non conduceva una vita regolarissima e sarebbe stato un cattivo esempio per il giovane ma promettente Messi). Il Milan era sicurissimo di averlo in pugno, Moratti lo seguiva ma teneva d’occhio vari giocatori da poter acquistare. Alla fine, la volontà spasmodica di Berlusconi e Galliani di portare il brasiliano al Milan fece sì che Dinho scegliesse i rossoneri.

Un’altra opportunità di vedere Ronaldinho all’Inter si ebbe nel 2011, quando il giocatore stava lasciando il Milan. Moratti lo voleva fortemente, in panchina c’era Leonardo che l’anno prima al Milan lo aveva rigenerato. Ma alla fine l’ex Barça tornò in Brasile, poiché nel suo contratto con i rossoneri c’era una clausola che non gli permetteva di restare in Serie A con un’altra maglia.

Ronaldinho e l’Inter si sono sfiorati per ben tre volte, ma alla fine il trasferimento non si è mai concretizzato. Evidentemente il destino ha voluto che le loro strade non si incrociassero mai, ma visto ciò che ha vinto l’Inter in quegli anni, forse, non è stato un trasferimento mancato per il quale strapparsi i capelli.

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