Sembra un condannato a morte Frank de Boer, deve affrontare il Torino ben sapendo che gran parte del suo destino si sta decidendo in questi giorni, con la panchina dell’Inter che si sta allontanando.
La Gazzetta dello Sport parla dell’isolamento di de Boer, lasciato solo nella conferenza stampa di ieri senza che nessun dirigente potesse difenderlo dalle voci di esonero. Un “solo contro tutti” che appare più forte dopo il confronto con la società di lunedì, nel quale il tecnico olandese ha ribadito le sue convinzioni arrivando a sembrare più arrogante che umile e questo è già un primo motivo di un distacco che potrebbe arrivare anche in caso di vittoria.
Il carattere di de Boer spunta fuori quando decide di rispondere alle domande in inglese, basta l’italiano difficoltoso, via alla grinta che nessuno dei suoi ha mai messo in campo nelle ultime uscite. Sapeva di andare incontro a qualcosa di complicato, prendendo una squadra in corso e potendola aggiustare solo con le partite di campionato, una rosa di 29 uomini che sono troppi per lui e che di certo non vede di buon occhio ogni cambiamento di formazione.
Lo spogliatoio a detta di de Boer è con l’allenatore, col primo tempo di Bergamo da film horror e una ripresa che ha dato un segnale di risveglio salvo poi essere catalogata come ennesima sconfitta stagionale, con il Toro di Mihajlovic all’orizzonte, una delle squadre più in forma pronte a dare il colpo di grazia a de Boer, un incrocio che il tecnico ha vissuto nella Coppa Uefa del maggio 1992, quando Mondonico sollevò una sedia per protesta per un rigore non dato su Cravero. Chi lo fece infuriare? Proprio Frank de Boer.
This post was last modified on 26 Ottobre 2016 - 07:58