Sulla Gazzetta dello Sport si legge il confronto che sta concentrando molte delle attenzioni di de Boer. Il ballottaggio sulla fascia destra della sua Inter tra Eder e Perisic è uno di quei dubbi che non possono che far piacere ad un allenatore, che può permettersi il lusso di lasciare fuori uno dei due a dispetto della partita ma soprattutto, come ribadisce spesso lui, in base alla disciplina tattica che tanto chiede ai giocatori.
Ed ecco che il croato, ritenuto sulla carta inamovibile e punto fondamentale della nuova Inter, si ritrovi a rincorrere una maglia da titolare dietro Eder, che dopo diverse panchine si è conquistato la maglia il posto nell’undici ideale del tecnico olandese a costo di corsa e grinta, elementi che a de Boer piacciono molto. Al momento quindi l’italo brasiliano dà al suo allenatore esattamente quello che chiede e dovrebbe essere lui a scendere in campo a Marassi, proprio in quello stadio che per entrambi rievoca dolci ricordi. 
Eder infatti ha abbandonato lì la continuità del gol che all’Inter non ha mai ritrovato. Lo scorso anno fino a gennaio ben 12 reti (alle spalle solo di Higuain), mentre la stagione precedente furono 9, compreso un gol su punizione all’Inter di Mancini, molto simile al tiro che ha pareggiato temporaneamente i conti in casa dell’Atalanta. Un terreno amico per Eder che potrebbe dare una svolta alla sua esperienza nerazzurra anche a livello realizzativo.
Per Perisic invece lo stadio di Genova riporta alla luce il primo gol in maglia nerazzurra. Era il 4 ottobre del 2016 e in spaccata, su assist di Icardi, il croato pareggiò il vantaggio di Muriel. Un gol al centro dell’area che è nelle corde dell’ex Wolfsburg, capace di sapersi muovere in area, anche di testa (come il gol con la Juventus di metà settembre). Perisic è anche il secondo maggior crossatore dell’Inter, dietro Candreva, ma ha una percentuale di precisione maggiore, che sfrutta probabilmente anche grazie all’utilizzo ottimo di entrambi i piedi.