A guardare un palmares che in 6 anni si può contare 1 campionato portoghese, 1 russo e la Coppa Uefa del 2010/11 non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che André Villas Boas sia un vincente. Esistono invece grossi interrogativi sul tecnico lusitano conosciuto come “The Special Two“, anche lui in corsa per il dopo de Boer.
Villas Boas è un ex interista, ma solo perché è stato tecnico in seconda di José Mourinho anche se gli inizi del giovane tecnico sono legati ad un particolare con Bobby Robson. Nel 1994 infatti, Robson, neo allenatore del Porto, va ad abitare nello stesso palazzo di AVB che nel mentre si sta iscrivendo all’ISEF di Porto. Villas Boas, malato di calcio, tattica e videogiochi, un giorno lascia a Robson una lettera su un più corretto impiego dell’attaccante Domingos Paciencia, mettendo in luce alcuni errori visti in Champions e indicandogli alcune mosse.
Robson, passato dai saluti in ascensore alle opinioni personale di AVB su giocatori e squadre, resta colpito dalla caparbietà del giovane e lo inserisce nella lista dei suoi osservatori all’interno del suo staff, dove conosce l’interprete dell’inglese, un tale di nome José Mourinho.
Le ottime capacità di osservatore gli conseguono il patentino UEFA C nonostante Villas Boas non sia neanche maggiorenne e il trio Robson-Mou-AVB insieme vanno al Barcellona.
Dopo una parentesi come ct delle Isole Vergini britanniche e una sconfitta per 9-0 AVB torna al Porto per guidare le giovanili dove vince 24 partite su 27, seguendo poi Mou come assistente nel compilare i rapporti delle squadre avversarie.
AVB e Mourinho lavorano insieme anche all’Inter ma poi i due si separano perché Villas Boas vuole guidare la prima squadra e accetta l’incarico dell’Académia che viene salvato nonostante al suo arrivo fosse in piena zona retrocessione, arrivando poi al Porto dove vince campionato e coppa e imitando Mourinho nell’avventura al Chelsea.
Con gli inglesi si potrebbe paragonare quello che AVB troverebbe all’Inter, grossa pressione e grandi aspettative, con i Blues che addirittura pagano 15 milioni della sua clausola rescissoria pur di averlo. L’avventura dura mezza stagione, un buon inizio con 19 punti su 24 a disposizione poi il tracollo con 4 vittorie in 14 partite e una sconfitta a Napoli in Champions che è il preludio al licenziamento.
La cosa buffa della situazione (non per AVB) è che il Chelsea verrà affidato al secondo di Villas Boas, Di Matteo, che a fine stagione vincerà Champions League e FA Cup-
Tappa successiva Tottenham, record di punti in stagione nel 2012/13 ed esonero dopo uno 0-5 contro il Liverpool nella stagione successiva quando crollano le motivazioni del tecnico portoghese.
Nelle ultime 3 stagioni Villas Boas è stato tecnico dello Zenit nel dopo Spalletti, vincendo un campionato e una supercoppa ma dando le dimissioni dopo un terzo posto.
I rumorso parlano di Villas Boas come il preferito di Suning e il tecnico, vicino al Wolfsburg, pare abbia rifiutato i tedeschi proprio nell’attesa che da Milano arrivino notizie positive.
Villas Boas giocherebbe con un 4-2-3-1 ma attenzione, il portoghese preferisce usare due mediani davanti alla difesa ed in questo caso a ritrovare il posto sarebbe Kondogbia con Medel di fianco e Banega dietro Icardi, con Eder e Candreva ai lati e questo significherebbe che a rischiare il posto sia Joao Mario, fresco campione d’Europa col Portogallo ma che proprio col suo connazionale non troverebbe collocazione in campo.