Esordisce Vecchi spiegando che devono fare i giocatori: “Cose semplici e tranquillità“, parole che nell’Inter attuale non sono mai esistite.
La Gazzetta dello Sport racconta la prima partita di Stefano Vecchi alla guida dei nerazzurri: niente di semplice, perdere col Southampton significherebbe uscire dall’Europa League in un girone che appena visto sembrava una barzelletta per i giocatori dell’Inter.
“Non ho ancora percepito l’adrenalina del momento, mi hanno chiamato solo martedì” – dice Vecchi – “il Southampton non conosce me ma conosce i giocatori, quindi nessuna sorpresa“. Ed in effetti il 4-4-1-1 che l’Inter dovrebbe schierare al St.Mary altro non è che un 4-2-3-1 meno offensivo, con Perisic e Candreva in campo ed Eder a riposare in panchina, in attesa del primo gol in Europa League di Mauro Icardi e di due vittorie di fila che nella competizione, ex Coppa Uefa, mancano dai tempi di Mazzarri.
In difesa spazio a Ranocchia con Miranda e a centrocampo doppio mediano col rientrante Medel accanto a Melo anche se risalgono le quotazioni di Gnoukouri, non al top ma sicuramente motivato dalla presenza di Vecchi che in Primavera l’aveva soprannominato “Il professore“.
Far le cose semplici e con tranquillità non è da Inter, aver paura del Southampton neanche, anche se il clima inglese mette soggezione e può essere un fattore: ci saranno ugualmente almeno 800 tifosi nerazzurri a seguire la squadra, che ha finito gli alibi ed è ad un bivio, giocare con orgoglio o buttar via l’ennesima stagione, in attesa che Vecchi, traghettatore o no, si goda il meritato primo giorno da allenatore della prima squadra in competizioni ufficiali.