Ecco le nostre valutazioni sulla complicata trasferta inglese della nuova Inter di Vecchi, che compromette definitivamente la sua avventura europea.
Handanovic 7: oltre a dare la solita sicurezza, torna maestro nell’antica specialità, ossia parare i calci di rigore. Nel secondo tempo prova a ergersi a protagonista, ma i suoi compagni addirittura gli remano contro
D’Ambrosio 4,5: evidentemente ancora arrugginito per le tante panchine recenti, sbaglia molto con la palla tra i piedi, nonostante tenti spesso di appoggiare l’azione. Nell’arco dei 90 minuti non dá mai l’idea di potersi riprendere, ma la sensazione è solo quella di un affanno.
Miranda 6: inizia ciccando palloni e disimpegni vari, ma impiega sempre poco tempo a riprendersi e a guidare con navigata esperienza il reparto, almeno fin quando la squadra non affonda dopo la sciagurata autorete.
Ranocchia 6: rispolverato da Vecchi, risponde presente all’appello, mostrando la grinta fatta apparire ieri in conferenza stampa. Gioca con concentrazione ed è uno dei pochi a cui non si può rimproverare nulla. Soffre solo molto Van Dijk nei calci piazzati, ma stavolta i capri espiatori vanno ricercati altrove.
Nagatomo 4,5: inconcepibile un’autorete del genere, con un pallone docile e senza nemmeno la necessità di dover compiere un intervento rischioso. Altro giocatore che, ogni tanto, ricorda di essere inadatto a determinati contesti.
Medel 5: tampona bene nei primi frangenti, ma con la palla ai piedi fatica e l’avvio di azione non è mai tranquillo e fluido come dovrebbe. Col passare del tempo si innervosisce e conclude il suo match in panchina. Sembra aver riposto la grinta del Pitbull in un cassetto nascosto. E se gli togli quella…
Gnoukouri 4,5: si limita ai compitini, sporcandosi poco le mani e comparendo di tanto in tanto quando vi è estrema necessità. La sua mancanza di personalità si evince quando, in occasione del pareggio, non tenta nemmeno di saltare in area. Senza sostanza. Non si dovrebbe bruciare il campo quando si ha la possibilità di mettersi in mostra?
Candreva 6: raramente il suo contributo viene meno, sia in termini di corsa, con grande mano offerta nelle retrovie, che in qualità, creando sempre qualcosa di succulento con i suoi cross e la sua spinta. Propizia il vantaggio, ma si affloscia data la negatività della situazione e inizia a chiedersi chi glielo abbia fatto fare. Dopotutto Roma è sempre Caput Mundi…
Perisic 5,5: anche lui si spende molto per dare una mano al terzino della sua fascia, non mancando di rendersi pericoloso quando viene innescato, ma è troppo poco supportato affinché alla lunga la sua prestazione possa essere ricordata come positiva.
Banega 4,5: delude, mangiandosi un goal e sbagliando molte scelte in momenti cruciali. L impegno si nota, ma non è accompagnato da una resa adeguata, che non vive di sussulti alcuni e patisce oltremodo la fisicità degli inglesi. Sembra sempre più un equivoco.
Icardi 6,5: figurarsi se fa mancare il suo contributo nei momenti topici. Già incriminato per le chance sbagliate a Genova, segna il primo goal europeo alla prima palla buona, ma di anno in anno la pochezza attorno a lui si amplifica invece di eclissarsi. Anche l’unico tentativo della ripresa porta la sua firma.
Eder 5,5: non gli giungono mai validi rifornimenti nei venti minuti che gli sono concessi
Felipe Melo, Biabiany SV: vengono riproposti nel caso in cui qualcuno avesse paura che ce li fossimo dimenticati, o forse per ricordar loro che colore avesse l’erba del campo.
Vecchi 5,5: prova a dare un’organizzazione equilibrata e basica, che per poco non risulta essere vincente. La squadra è però fragile, nervosa e si affloscia alla prima grande difficoltà. Forse erra nella scelta dei terzini, ma non gli si potevano chiedere miracoli. Si preclude la possibilità di allenare sino a fine stagione. Buon per lui.
This post was last modified on 3 Novembre 2016 - 23:24