Bergomi è ottimista: “Pioli scelta saggia, c’è ancora tanto tempo per poter ambire alla Champions”

Beppe Bergomi, che non aveva mai mostrato nelle ultime settimane un pienissimo convincimento verso la possibilità che Frank de Boer riuscisse a invertire la sua tendenza iniziale nell’Inter, ha salutato con particolare entusiasmo la scelta di Suning di puntare su Stefano Pioli, reputandola saggia e la migliore nel momento in atto. A tal proposito, ecco il suo editoriale odierno apparso sulle colonne della Gazzetta dello Sport:

pioli“A questo punto della stagione la scelta di Stefano Pioli da parte dell’Inter per sostituire Frank De Boer mi sembra la più saggia.“Stefano è un allenatore preparato ed è cresciuto molto nel corso degli anni. Conosciamo tutti la trafila che ha fatto e che lo ha portato dalle categorie inferiori fino al terzo posto con la Lazio e al preliminare di Champions League. All’Inter serve un allenatore con le sue caratteristiche, che conosca la Serie A e che sia in grado di elevare il rendimento dei giocatori, il cui livello è senza dubbio superiore rispetto a quanto visto finora in campo. I nerazzurri hanno bisogno di una maggiore organizzazione di gioco e un Intervento sulla preparazione fisica: Pioli con il suo gruppo di lavoro ha le qualità giuste. Dal punto di vista degli Interventi nei vari reparti, credo che in difesa Pioli dovrà convincere i due centrali Murillo e Miranda a giocare più alto, come faceva la sua Lazio, almeno fino all’infortunio di De Vrij che la penalizzò molto. I due sudamericani hanno le caratteristiche giuste per giocare in quel modo, devono soltanto migliorare la concentrazione e la lettura di alcune situazioni di gioco. Devono, insomma, muoversi come reparto. Per gli esterni, invece, credo che Nagatomo e D’Ambrosio siano i più affidabili. A centrocampo Pioli avrà a disposizione giocatori adatti per entrambi i sistemi di gioco che predilige. Potrà decidere di fare il 4-3-3 con un centrocampista centrale e due Interni oppure il 4-2-3-1 con due centrocampisti centrali e i tre trequartisti dietro la punta. Penso che l’unico giocatore che non ha grandi alternative nella rosa sia Medel, per il resto avrà a disposizione molte altre soluzioni. Dovrà studiare bene le posizioni in campo a partire da quella di Joao Mario, che nel Portogallo gioca come uno dei trequartisti dietro la punta centrale. Per l’attacco, ovviamente, la sua Inter partirà da Icardi. Sui movimenti in area di rigore l’argentino non ha nulla da imparare, ma ha margini di miglioramento su altri aspetti del gioco. Stefano potrà riprendere il lavoro iniziato da Roberto Mancini e farlo crescere nel dialogo con i compagni. Per quanto riguarda gli esterni, con Perisic dovrà lavorare sull’aspetto della continuità, mentre di Candreva, che conosce benissimo, saprà come sfruttare al meglio le caratteristiche, sia nei cross, sia nel pressing e nel tiro da fuori. Riguardo l’aspetto psicologico e delle motivazioni, Stefano dovrà entrare nella testa dei suoi ragazzi. Sarà importante infilare una striscia positiva per invertire la tendenza e dare entusiasmo. In questo sarà fondamentale anche il supporto della società. L’obiettivo? Il campionato è lunghissimo, quindi c’è tempo per recuperare e la zona Champions non è un miraggio”.

Vedremo se Pioli saprà mantenere le alte attese dello “Zio” e se saprà sfruttare il buon materiale a disposizione, sinora tenuto ben al di sotto dei reali standard.

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