E’ arrivato, è ufficiale, oggi presenzierà il primo allenamento, domani verrà presentato con tutti gli onori e lui non vede l’ora di iniziare quest’avventura.
Stefano Pioli è ben conscio di giocarsi un’opportunità unica, di avere l’occasione della vita e ne è entusiasta, ma è consapevole che la panchina più scottante e (forse) scomoda d’Italia porti con sé anche numerosi problemi. Non di quelli che saranno, stampa, risultati, malumori o troppo entusiasmo, ma quelli che ci sono già.
La Gazzetta dello Sport ne offre un quadro dettagliato.
Ciò che il mister si troverà davanti, sarà da modificare velocemente e radicalmente.
Di pari passo c’è l’aspetto psicologico. La squadra ha poco mordente, si abbatte con un nonnulla e le parole del capitano chiariscono la situazione “Ogni volta che subiamo gol, viene già il mondo”. Sono necessarie normalità, serenità e presa di coscienza.
Passando al campo, c’è da dare equilibro a questa squadra. In 16 gare ufficiali solo 3 volte San Handanovic è uscito indenne dopo i 90′. Bisogna riportare la difesa al centro dell’attenzione, dando distanza tra i reparti e movimenti corretti.
Per quanto riguarda i singoli giocatori, bisogna assolutamente non bruciare Ever Banega, il giocatore più tecnico della rosa al momento a fallito sia con il 4-3-3 sia con il 4-2-3-1. Forse come vertice alto di un rombo renderebbe al meglio, occhio però alle esclusioni eccellenti che ne deriverebbero.
Mister Pioli dovrà superare anche vecchie ruggini come quella nata tra lui e Candreva per la questione della fascia ai tempi della Lazio. L’ala azzurra si aspettava di essere il capitano di quella squadra mentre l’allenatore gli preferì Biglia.
Last but not the least, ultimo ma non meno importante, il mister dovrà superare l’Icardi dipendenza che affligge i nerazzurri. Più giocatori dovranno partecipare alla manovra e soprattutto farsi trovare sotto porta.