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In settimana il Principe Diego Milito ha dato l’addio al calcio in una partita a cui hanno partecipato molti nerazzurri come Javier Zanetti e Francesco Toldo.

Da quando non gioca più a San Siro il ricordo del numero 22 nerazzurro non ha lasciato le tribune. E continua a rimanere presente con le maglie dei tifosi. Gli stessi tifosi che hanno riservato per lui parole dolci e romantiche in occasione del suo addio al calcio.

Sei anni fa le incredibili gesta dell’argentino ebbero inizio. Il primo urlo di gioia nella stracittadina fu nel derby vinto 0-4. Il rigore viene tirato da Milito con furbizia, la coda dell’occhio osserva i movimenti di Storari e la palla va dove deve andare. L’argentino segna un altro gol nello stesso derby.
Si nota subito che aveva qualcosa di diverso, l’assist per lo 0-1 a Thiago Motta è qualcosa di più di un indizio. Eì il significato di un uomo-squadra: un’instantanea perfetta, cui non mancheranno altre indimenticabili polaroid. Milito nei derby era l’uomo in più.

Ci sarà sempre la sua firma, letale, nei derby contro il Milan. Il sinistro che gonfia la rete ne derby di gennaio apre la strada a una stagione dolcissima per i nerazzurri di cui Milito sarà Principe in ogni stadio d’Italia e d’Europa.

Re dei derby sia a Genova che ad Avellaneda, dove nel 2014 metterà la firma sul titolo argentino.
E’ una serata del maggio 2012, sulla panchina nerazzurra siede Andrea Stramaccioni ed Esteban Cambiasso svetta di testa su un calcio di punizione. Il gol di Milito è quasi l’ovvia conclusione dello schema, come se fosse il gesto già naturale del mondo. Lo è, per chi ha un senso di posizione come il suo, per chi sa in anticipo dove andrà. Diego Milito vince lo scontro anche con Zlatan Ibraimovic che mette a segno due reti ma non può nulla contro la tripletta dell’argentino.

This post was last modified on 18 Novembre 2016 - 16:53

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Published by
Giulia Bianchi