Il ritiro pre derby non sarà mai come gli altri. Un sabato sera tutt’altro che per fare serata, ma tutti in camera, con il coprifuoco che scatta alle 23. Tutti in stanza, al massimo un film o una partita a carte. Il giorno dopo serve essere al 100%. Come Gullit, che prima della semifinale Milan-Real dell’1989, tranquillizzò un mai così agitato Ancelotti “Dormi tranquillo, vinciamo“.
Tempi cambiati per i rossoneri, ormai lontani, ma non cambiano alcune buone abitudini. Sparite quasi del tutto le doppie, sono 43 stanze per 47 persone, quasi tutte singole. Montella, come dai tempi di Liedholm che la scelse, rispetta la numero 5. tante camere con wifi, tv con abbonamento. Non c’è più la famosa tripla Gattuso-Brocchi-Abbiati. Tra le poche doppie c’è Zapata–Bacca, la stanza colombiana.
Diversa la situazione all’Inter. I giocatori tutti in doppia, mentre lo staff tecnico dorme in singola. Così ragionano a Appiano gentile, anche per creare gruppo il più possibile. Ansaldi appena arrivato ha legato con Icardi e condivide la stanza, poi ci sono Medel-Murillo, Ranocchia-D’Ambrosio, Carrizo-Palacio. Yao spesso con Gnoukouri, ma a volte il centrocampista dorme con Kondogbia. mentre per Joao Mario ci sono Gabigol e Felipe Melo. Nessuna camera è davvero fissa, spesso cambiano le coppie. Non come la storica coppia Berti-Recoba. Il chino raccontava del compagno di stanza che parava un ottimo spagnolo e famoso è l’aneddoto dell’Avana tirato fuori da Berti “Ti disturbo se fumo?”.
Al Milan concessa la visione della Juve sabato sera, al massimo qualche biliardino entro el 23 o poco oltre. Alcuni giocano, come Luiz Adriano e Rodrigo Ely, la coppia brasiliana. Altri preferiscono guardare un film o stare al pc in camera. Non come negli anni ’80, quando Hateley sfogava le sconfitte cal calcio balilla sulle porte, mentre il fenomeno era Donadoni, e una sua sconfitta era un segno negativo.
In casa nerazzurra, programma simile. Juventus o derby di Madrid in tv. Qualche partita a carte con Medel, Santon e Palacio i più affermati nella materia. magari un po’ di Play Station, un film e handanovic che rivede qualche studio degli avversari. Berni legge, Icardi ascolta musica. E prima di andare a dormire, una revisione veloce alle frasi motivazionali sui muri di Appiano. Michael Jordan: «Il talento vince le partite, ma il lavoro di squadra e l’intelligenza vincono i campionati». Cassius Clay: «Chi non è abbastanza coraggioso da assumersi le proprie responsabilità non compirà niente nella vita». Giacinto Facchetti: «Ci sono giorni in cui essere interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore».
This post was last modified on 18 Novembre 2016 - 10:00