Zanetti Inter, binomio indissolubile. Dopo essere stato un punto di riferimento in campo, l’ex capitano nerazzurro vuole diventarlo anche dietro la scrivania. Intervenuto a Sina.com, l’attuale vicepresidente dell’Inter ha rilasciato un’intervista a tutto tondo sul suo ruolo nella società nerazzurra, in particolare trattando argomenti come la sua esperienza come vicepresidente, il suo ruolo al fianco di Suning, i risultati ottenuti in campo e sull’attuale capitano dei nerazzurri, Mauro Icardi.
Zanetti Inter, nerazzurro a vita: ora vicepresidente, in futuro forse manager
Dal 10 maggio 2014, giorno della sua ultima partita a San Siro, Javier Zanetti ha sempre lavorato per l’Inter, diventando subito dirigente e, con Suning, vicepresidente del club nerazzurro. Un ruolo in cui, a sua detta, deve ancora immedesimarsi a pieno. “Ho ancora molto da imparare come vicepresidente. Per questo mi sono iscritto a dei corsi specifici, stando vicino ai più esperti. Voglio migliorare, diventare più potente. Mi ispiro a Butragueño, l’ex campione del Real Madrid. Non ho mai pensato al ruolo di allenatore, seguendo il mio cuore mi vedo più come manager. Vorrei essere più vicino a Suning, magari aiutarli nella fase decisionale e risultare più utile nella fase gestionale del club.”
Una parola anche al campo. “Al momento i risultati non sono quelli sperati e manca la continuità di rendimento, avendo cambiato due allenatori e vivendo un passaggio di proprietà della squadra. Mancano italiani? Che siano argentini, brasiliani o italiani, i giocatori devono capire, giocando per l’Inter, cosa questo significhi e che maglia indossano. Quando ha saputo della fascia di capitano, Icardi all’inizio era eccitato, poi si è calmato, era una sorta di eccitazione nervosa. Speriamo possa sempre godere della fiducia dei compagni e dell’allenatore, servirà naturalmente un periodo di adattamento. Ovviamente è ancora giovane, ma ha molto da imparare ancora come capitano. Col tempo andrà sicuramente meglio.”