Le pagelle nerazzurre dell’anticipo del venerdì sera giocato al San Paolo di Napoli.
Handanovic 6: sul primo e sul terzo goal si hanno delle perplessità, ma le sue 4/5 parate per salvare la baracca le porta sempre a casa. Il suo è un calvario che dura da 5 anni.
D’Ambrosio 5: con Insigne non soffre, ma se lo perde in occasione del goal che ammazza la partita. Va anche troppo in alto in occasione del raddoppio di Hamsik. Stessi errori visti contro la Fiorentina, ma stavolta pesano di più.
Miranda 5: non ha la capacità e il carisma di guidare il reparto. O meglio, ce l’avrebbe ma non lo adopera, stritolato dalla mediocrità. Non è forse un difensore da difesa alta, ma fa apparire Gabbiadini un centravanti clamoroso. Cosa che non è affatto.
Ranocchia 5,5: migliore di Miranda nella buona sorte, ma anche nella cattiva. Anzi, spesso mette la pezza in situazioni complesse, mentre il brasiliano è spaesato e infiaccato. Lui almeno ci prova, qualche volta sfasando, ma di testa sembra esserci.
Ansaldi 4,5: tutti i progressi della partita contro la Fiorentina vengono meno in un colpo solo. Callejon gli passa alle spalle in occasione del primo goal e per il resto della partita non lo vede più. Stringe sempre molto la posizione e lascia costantemente sguarnita la fascia. In appoggio in attacco è prettamente nullo.
Brozovic 6: l’unico giocatore di movimento a salvarsi. Nel primo tempo tento invano di dare ordine alla manovra, riuscendo sempre a pescare un compagno libero e a trovare una linea di passaggio. Nel secondo tempo si eclissa come tutti, ma almeno la voglia ce la mette sempre.
Kondogbia 4,5: ha stufato. Dovrebbe essere un giocatore di interdizione, l’uomo che dà equilibrio, invece viene sempre preso in mezzo, aggirato da Hamsik e compagnia cantante. Lento con la palla al piede e talmente poco reattivo da non riuscire neppure a far fallo per fermare un contropiede. Le occasioni sono finite. Sembra impossibile poterlo recuperare.
Candreva 5: l’ex laziale sembra uno dei migliori nel disastrato avvio, provando a combinare qualcosa sulla fascia e fornendo qualche suggerimento a Icardi. Si spegne totalmente col passare del tempo, trascorrendo il secondo tempo nella perenne ricerca di una giocata che non arriva mai.
Banega 5: l’argentino non entra mai in partita, surclassato dai veloci ritmi imposti dai partenopei. Si fa vedere poco tra le linee, non ha illuminazioni di genio e, soprattutto, non disturba mai l’inizio d’azione napoletano, con Diawara e soci sempre liberi di muoversi e giocare la sfera.
Perisic 5: il croato è poco preciso in momenti che potrebbero essere cruciali. Ci prova e ci riprova, ma il fumo è sempre più della sostanza. Hysaj lo controlla bene e lui nonostante la volontà non riesce a combinare nulla, fallendo anche una comoda palla goal nel finale.
Icardi 5: peccato, perchè in una serata stregata avrebbe anche le occasioni per riaprire la contesa, ma Reina lo annichilisce in due situazioni. In altre circostanze si perde in giocate sconclusionate che non portano da nessuna parte.
Eder 4,5: entra e nessuno se ne accorge. Ogni pallone toccato o giocata tentata finiscono sempre nella stessa identica maniera. Con la palla agli avversari.
Joao Mario 5: entra forse tardi, ma dimostra di non essere in un buon momento. Fallisce facili appoggi ed è fondamentalmente timido.
Palacio SV
Allenatore, Pioli 4,5: con una squadra che non sa gestire nemmeno un doppio vantaggio contro squadre inferiori o in superiorità numerica, è deleterio presentarsi a Napoli con una difesa alta e senza la minima accortezza. Va bene l’identità, ma per costruire una casa bisogna prima vedere se si hanno le fondamenta. Invece di sorbirci i consunti Eder e Palacio non era preferibile vedere cosa poteva dare un Gabigol?