Dopo un mese, gli effetti della cura Pioli iniziano a farsi vedere. Grazie al tecnico, l’Inter si è in parte ristabilita in campionato, anche se ha dovuto abbandonare l’Europa League. Uno dei principali benefici, come sottolineato dal Corriere dello Sport, è certamente la rinnovata fase offensiva, ora indipendente da Icardi.
Con de Boer in panchina, infatti, in 11 giornate la squadra aveva raccolto 14 punti. Una media bassissima, di 1,27 punti a partita. Il vero problema, però, erano i gol segnati: solo 13, poco più di uno a gara. Con Pioli, nonostante un calendario difficile, la media punti è cresciuta, alzandosi a 1,75. Addirittura a raddoppiare, invece, è stata la media gol, arrivata fino a 2 gol ogni 90 minuti.
Anche gli autori delle reti ora iniziano a variare. Con l’olandese, delle 13 reti segnate, ben 8 portavano la firma di Mauro Icardi. Il numero 9 ha realizzato il 61% dei gol della mini-era de Boer. Una percentuale altissima che ha messo in mostra la carenza di alternative in fase realizzativa. Gli altri gol erano stati segnati da Perisic, due volte, Banega, Joao Mario ed Eder.
Con Pioli, qualcosa è cambiato. Degli 8 gol messi a segno nelle ultime 4 gare di campionato, solo 2, la doppietta alla Fiorentina, portano la firma del capitano. Una media che ora si abbassa vistosamente, arrivando fino al 25%. Gli altri 6 gol sono ad opera di Brozovic, che ha segnato 3 volte, Candreva, che ha segnato nel derby e ai viola, e Perisic.
All’appello manca ancora il gol di un difensore, nonostante le doti aeree e la vena realizzativa di giocatori del calibro di Miranda, Murillo e Ranocchia, forti di testa. Da non sottovalutare anche le incursioni di D’Ambrosio, ancora a secco, però, in questa stagione.
This post was last modified on 14 Dicembre 2016 - 14:44