Il Biscione se ne stava lì un po’ scosso, ma più rilassato e più tranquillo: “Dovesse anche arrivare il prossimo, ci sarà un sacco di tempo a disposizione” ed iniziò a perdersi dietro quisquilie, dietro il bordino ed il colletto del sue maglia, dietro le cuciture e a preparativi per un grande banchetto. Ad un tratto un lampo attraverso la sala ed una DeLorean attempata si piazzò al centro.
Il Biscione non poteva credere ai suoi occhi, la DeLorean a casa sua… Si
Allo stupore del Biscione, rispose con durezza: “Non c’è molto tempo, io sono il futuro, il tuo futuro imminente e necessario. Per essere precisi io sono te stesso, se tu lo vorrai. Ma non c’è un solo minuto da perdere, almeno io non ne ho”. Fece segno di seguirlo e non fu difficile notare come la sua lucentezza era diminuita e continuava a farlo ad ogni passo faceva.
Si trovarono in un ristorante, in una serata splendida e qualcuno leggeva: “…nascerà qui, al ristorante l’Orologio, ritrovo di artisti e sarà per sempre una squadra di grande talento. Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo“. Il Biscione si commosse, ma era già al centro Suning in memory of…ipermoderno, illuminato e silenzioso. C’era una nebbia fitta, non si riuscivano a distinguere volti e lineamenti e si intravedevano solo ombre. Notò una figura in tuta che si sbracciava e gridava, ne vide altre correre affannarsi, dannarsi l’anima, ne vide altre ancora vestite eleganti a bordo campo ed una voce roca e lontana che diceva “Simpatico, davvero simpatico”…. Era a San Siro, uno stadio tutto tirato a lucido, senza barriere, fossati ed ostacoli, con il calore della gente a pochi centimetri dai ragazzi che indossavano la Maglia.
This post was last modified on 25 Dicembre 2016 - 20:33