Inter che vince in rimonta, non è una novità ma questa è una nuova squadra. 15 punti recuperati in sette gare dove i nerazzurri vanno sotto, sia con de Boer che con Pioli, a significare che il telaio è ottimo ma spesso la testa non lo è.
Difficile scegliere il migliore in campo se tanti giocatori hanno svolto il compitino meritando il benissimo della maestra, voto che equivale alla lode. Tra tutti, scegliamo Roberto Gagliardini, perché arriva a Inter-Chievo sotto pressione, con etichetta di 28 milioni che in altre parti viene definito spreco e che invece a San Siro si pensa siano soldi ben spesi. L’unica pecca è Sorrentino che nega al Gagliardo il gol tanto atteso. Menzione d’onore: il gol di Icardi vale la standing ovation ma Maurito ha abituato tutti, la zona Perisic inizia ad essere una gran bella regola e se Kondogbia azzeccasse il passaggio finale si potrebbe esaltare non un nuovo Pogba ma molto meglio.
E’ una delle regole del calcio, quando difendi stai davanti all’avversario. Invece Danilo D’Ambrosio si fa fregare da quel vecchio volpone di Sergio Pellissier, uno che se ha segnato più di 100 gol in A qualcosa lo saprà fare. D’Ambrosio però perde fiducia e non ha la spinta che dovrebbe avere sulla fascia.
Se far ballottaggio con Banega lo fa soffrire così meglio trovare una soluzione. Sarà Campione d’Europa ma a San Siro non è né carne né pesce, trotterella con sufficienza ma non è un trequartista, non ne ha la cattiveria e neanche i tempi di gioco. Se cresce con la testa, perché il giocatore ha qualità, l’Inter potrà avere una sicurezza in più.
This post was last modified on 14 Gennaio 2017 - 23:28