Inter Chievo é stata per larghi tratti della partita, una prova di forza impressionante dei nerazzurri. Solo Pellissier ha temporaneamente messo in difficoltà la squadra, che ga reagito con calma, ragione ed ha portato a casa altri 3 punti.
Pioli appena arrivato all’Inter diceva “Non sono un normalizzatore, ma un potenziatore“. Una frase particolare che ha creato curiosità nell’ambiente Inter, che dopo il disastro de Boer si aspettava qualcuno che prendesse in mano la squadra e la rimettesse almeno sui suoi binari. Il tecnico ex Lazio però ha giocato all’attacco fin da subito. Ha deciso che non avrebbe accettato un ruolo di traghettatore, ha capito che questa squadra ha un potenziale enorme, forse maggiore di quanto tante individualitá facciano pensare. Oggi, due mesi dopo il suo arrivo, possiamo tranquillamente confermare che potenziatore é stata una definizione perfetta per il lavoro che aveva in testa Pioli.
Inter Chievo é iniziata a ritmi incredibili. I nerazzurri hanno schiacciato i gialloblu, li hanno chiusi nella metà campo: arrivavano sempre primi sulla palla, trovavano spazi, correvano di più degli avversari. Piccole cose che tutte insieme fanno la differenza. Anche per questo Gagliardini si è potuto inserire subito alla grande. Una squadra che gioca bene, che è consapevole delle proprie qualità e sa cosa fare, può permettersi un neo acquisto subito in campo. Pellissier ha provato a scherzare con l’Inter, che al di là della forza che sta dimostrando, resta un po pazza. Il capitano del Chievo alla prima occasione dopo un assedio nerazzurro, porta avanti i suoi.
L’Inter é una squadra giovane in alcuni elementi, probabilmente ancora poco esperta per giocare da grande. Ma ieri ha fatto una partita da squadra di altissimo livello. Mezz’ora di grande calcio, gol subito inaspettato ma dopo pochissimo minuti di “sorpresa” per il gol preso, si è ripartiti alla grande. Sta tutto lì forse il lavoro del potenziatore: prendere una squadra, tirarne fuori tutte le qualità, puntare al massimo e soprattutto avere una mentalità da grande. L’Inter si è ricomposta subito e ha ricominciato a battare. Anche al 70esimo, con i minuti che passavo inesorabili, nessuna fretta negativa: si attaccava, si cercava l’uomo libero, non si buttavano palloni casuali in avanti. La consapevolezza che quello era il modo per vincere ha portato i 3 punti ai nerazzurri.
Sono cinque vittorie di fila. Sono ancora poche se si pensa a certi punti persi nel girone d’andata, ma la strada é quella giusta. Ora Palermo e Pescara devono servire come conferma e il calendario non si puó negare, é benevolo. Continuare a vincere per arrivare a Torino con la Juventus con ulteriori certezze. Giocarsela faccia a faccia con la consapevolezza che c’è tutto per disturbare i campioni d’Italia. L’obiettivp Champions é ancora un po’ lontano, e un po di magone a pensare a cosa poteva fare Pioli dall’inizio c’è, ma intanto sognare non costa nulla.
This post was last modified on 15 Gennaio 2017 - 14:07