Stevan Jovetic si è fatto subito ben volere dai tifosi spagnoli mettendo a segno 2 goal (l’ultimo decisivo) contro i campioni del mondo del Real Madrid. Ha trovato la sua dimensione o calerà come è successo a Milano?
STEVAN JOVETIC: CARRIERA ALTALENANTE, COME UNO JO-JO
Giù e su. Poi giù e ancora su, proprio come uno jo-jo. Stevan Jovetic si è presentato alla corte di Sampaoli col botto. Soprattutto nell’ultima sfida mettendo a segno il goal decisivo per la vittoria contro il Real Madrid. Ponendo fine all’incredibile record degli uomini di Zidane. Altrettanto bene si era presentato all’Inter la scorsa estate. Il tiro a giro all’esordio in campionato nei minuti di recupero contro l’Atalanta, la doppietta ancora decisiva a Modena contro il Carpi. I primi 6 punti in campionato dei nerazzurri sono stati tutti firmati Jojo, e sembrava l’acquisto giusto per poter ambire ad alte posizioni in classifica. Poco dopo però, le prestazioni del montenegrino diventano deludenti. Anzi molti supporters non ritengono adatto a lui il numero che porta dietro le sue spalle. Anche perché, quel 10, in campo, c’è stato veramente poco. Scatta il malcontento anche nello stesso attaccante, che da questa estate era già pronto con le valigie in mano per una nuova avventura, dove potersi rilanciare magari. “L’aereo è stato rinviato” a questo mercato di riparazione. Destinazione Siviglia, carico per rendersi protagonista nella Liga.
NUOVA MAGLIA, STESSA STORIA?
La speranza per i tifosi Andalusi è che il centravanti montenegrino confermi questo suo strabiliante inizio d’avventura. E che non si spegni quel fuoco che ha acceso con quel tiro a giro grazie al quale ha beffato Keylor Navas. Forse lo sperano gli stessi supporters nerazzurri, essendo stato acquistato con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 14 milioni. E si sa, soldi guadagnati non fanno mai male, anzi. Ma in particolare tutti i tifosi e appassionati di calcio sperano che lo JoJo abbia finalmente trovato la sua dimensione. Perché talento ne ha, da vendere, serve solo più continuità. Insomma, soprattutto per il suo di bene, la speranza è che salga su. Senza mai più scendere.