DOVEROSA PREMESSA
Nel mondo del giornalismo si chiama “pezzo freddo” un articolo che “non scade mai“, cioè un articolo che non ha priorità e urgenze e si può pubblicare più o meno sempre. In questo caso non inganni l’uscita a poche ore dallo splendido, fantastico e magnifico gol di Murillo in Coppa Italia contro la Sampdoria, in quanto questo articolo vuole esaltare le doti difensive del colombiano.
Quando nel gennaio 2015 Ausilio acquistò un giovane difensore colombiano dal Granada per circa 9 milioni di euro e lo lasciò in prestito fino al giugno successivo in tanti storsero il naso, ma Murillo ci mise qualche allenamento e un paio di partite a far cambiare idea a chi non lo aveva studiato durante la Copa America di quell’estate. Muscoli, concentrazione e velocità furono le prime caratteristiche che balzarono all’occhio e impressionarono i tifosi e gli addetti ai lavori. Da gennaio 2016 però, il centrale difensivo è calato moltissimo fino ad arrivare alla sfida di Bergamo della scorsa stagione, dove giocò la sua partita peggiore con la maglia dell’Inter, e non solo per l’autogol. Poi un inizio difficoltoso con De Boer che ha portato i più a pensare che i sei mesi iniziali in nerazzurro fossero stati casuali. Arriva Pioli e funge subito da medicina per molti giocatori in crisi, come Miranda, Perisic e Kondogbia, e tra questi aggiungiamo anche lo stesso Murillo, che da un mese a questa parte pare aver rimesso la quarta, consapevole di poter inserire la quinta da un momento all’altro.
CON IL RIENTRO DI MEDEL COSA SUCCEDERA’?
I supporter nerazzurri attendevano con ansia il ritorno di Medel per poterlo schierare finalmente in difesa a discapito del “bidone” Murillo. Lo stesso Pioli ha più volte ribadito la propria convinzione di vedere il cileno come centrale difensivo e non in mediana come tutti i suoi predecessori. E’ evidente che il cileno non deve e non può più giocare in mezzo al campo se l’Inter vuole compiere il salto di qualità. Miranda è, giustamente, inamovibile, quindi chi giocherà al suo fianco? La sensazione è che proprio i due sudamericani si giocheranno un posto, ma rischiare di far rientrare nel tunnel un giocatore “fragile” emotivamente può rivelarsi poco lungimirante. Infatti, la giovane età abbinata agli ampi margini di miglioramento di Murillo fanno sperare che gli sia consegnata la maglia da titolare e la possibilità di commettere qualche errore senza essere messo sulla gogna. D’altronde, i primi sei mesi del colombiano sono stati talmente impressionanti da non potersi coinfondere con una semplice e duratura casualità.
This post was last modified on 19 Gennaio 2017 - 14:32