PAGELLE PALERMO INTER: MALE BANEGA
Pagelle Palermo Inter. L’Inter mette la sesta vincendo sul campo del Palermo. La decide Joao Mario, entrato in campo nella ripresa. Bene la difesa, male Ansaldi e Banega.
Handanovic 6 – Non deve compiere parate, é preciso nelle uscite.
D’Ambrosio 6,5 – Prende un’ammonizione forse eccessiva ma si gestisce bene e controlla tutto quello che passa dalle sue parti.
Miranda 6,5 – Nestorosvki all’inizio sembra pericoloso, ma dopo qualche minuto, il brasiliano prende le misure.
Murillo 6,5 – Salva nei primi minuti sull’unica azione davvero pericolosa, in chiusura su Nestorosvki. Bene anche sul piano fisico.
Ansaldi 5 – Primo tempo molto negativo, in entrambe le fasi. Meglio nella ripresa fino all’espulsione che lascia i suoi in inferiorità.
Gagliardini 6,5 – Ancora una conferma per l’ultimo arrivato in casa Inter. La personalità e la tranquillità visti nelle prime due uscite non erano affatto un caso.
Brozovic 5,5 – Pecca di lucidità, soprattutto nel finale quando dovrebbe gestire il pallone, grazie alle qualità di palleggio a disposizione. Poco brillante in generale nell’arco della partita.
Candreva 6,5 – Ha un piede perfetto per servire i palloni al centro dell’area. Non trova Icardi ma é Joao Mario a sfruttare il cross dell’esterno nerazzurro. Dall’82esimo Santon sv.
Banega 5 – Altra chance datagli da Pioli. L’ex Siviglia non la sfrutta a dovere risultando avulso della manovra e lento nelle giocate. Dal 56esimo Joao Mario 7 – Entra ed è subito in partita. Si muove almeno il doppio di Banega e il gol gratifica la giusta mossa di Pioli).
Perisic 6 – Potrebbe fare di più, anche perché ha spazio ma non i sfrutta al meglio. É comunque una presenza costante nella fase offensiva nerazzurra. Dal 32esimo Kondogbia 6 – Si mette in mezzo al campo a fare da schermo agli attacchi del Palermo. Fa bene il compito assegnatogli).
Icardi 5,5 – Si muove bene, rischia di realizzare un gran gol, poi però perde brillantezza. Strano veder sbagliare certi gol.
All. Pioli 7 – Sesta vittoria di fila e l’Inter che torna a far paura, anche per cinismo e compattezza. Tutto merito del tecnico, che manda in campo Joao Mario che decide il match.