Pioli e il concetto di sostituzione: come ti “cambio” la partita

L’Inter vince a Palermo e continua la marcia verso le zone alte della classifica. Sesta vittoria consecutiva in campionato per i nerazzurri, non senza patemi. Ma Joao Mario ha tolto le castagne dal fuoco a società, giocatori e tifosi. Merito, naturalmente, anche del tecnico: in Palermo Inter Pioli ha dato ancora dimostrazione della sua grande capacità di leggere la partita.

PALERMO INTER PIOLI VINCE LA PARTITA

C’è una qualità, nell’allenatore, tanto desiderata dai presidenti e dai dirigenti. I capi delle società, probabilmente, vogliono un tecnico in grado sì di schierare la formazione ideale, ma anche cambiare con l’uomo giusto, al posto giusto e al momento giusto. Chissà se questa è stata una domanda alla quale Stefano Pioli nell’ormai famoso casting, ha dovuto rispondere. In caso positivo, probabilmente questa premessa è stata fondamentale per la scelta dell’ex Lazio. Ancora oggi, in Palermo Inter Pioli ha letto la partita in maniera perfetta. 

Veniamo ai fatti: conoscendo bene i suoi giocatori, Pioli ha capito di poter ancora pretendere altri 90 minuti da Gagliardini, titolare al posto di Kondogbia. Per il resto, formazione tipo per i nerazzurri, con Banega al posto di Joao Mario in campo. Forse questa mossa, viste le recenti prestazioni del portoghese, avrà fatto storcere il naso a molti tifosi e, chissà, anche a qualche (inspiegabile) detrattore del tecnico, pronto a bersagliarlo per la scelta sbagliata.

E, in effetti, l’argentino ex Siviglia, ancora una volta, non gioca una partita memorabile. Ma Pioli ha resistito e, al momento giusto, ha inserito la carta giusta: Joao Mario. Con l’ingresso del portoghese, c’è stato un cambio. Non solo dal punto di vista del tabellino, con l’ex Sporting al posto di Banega. Ma un vero e proprio cambio di ritmo, cambio di pericolosità, anche se non di modulo. Joao Mario corre, pressa, segna. Chissà se avesse giocato dal primo minuto.

Ma i meriti del tecnico non si limitano solo a questo: poco prima del gol, infatti, Eder si era tolto la pettorina, pronto ad aumentare la pericolosità offensiva dei nerazzurri. Rete del portoghese, cambio di strategia: entra Kondogbia per un’Inter più coperta. Infine, minuto 79′: nerazzurri in 10 per l’espulsione di Ansaldi. Il tecnico sostituisce Candreva e mette Santon, per coprirsi. La mossa permette all’Inter di riorganizzarsi, resistere e portare a casa una vittoria che definire fondamentale sarebbe riduttivo.

CASO ISOLATO? DOMANDARE AL BOLOGNA IN COPPA ITALIA

D’altronde, queste scelte non sono soltanto figlie della fortuna: può capitare, infatti, una sostituzione “azzeccata”, più che meditata. In Coppa Italia, sul 2-1, Pioli inserisce contemporaneamente Icardi e Candreva. L’ex Lazio, nei supplementari, risulterà decisivo per il passaggio del turno con il gol del 3-2 nei primi 15 minuti aggiuntivi. Finita qui? Macché! Contro il Chievo, il gol del 3-1 che ha chiuso la partita è stato segnato da Eder, altro ingresso a gara in corso. Il tecnico nerazzurro, insomma, si dimostra un vero maestro della sostituzione. Un veggente in grado di intuire cosa può accadere a partita in corso. In qualsiasi modo, in qualsiasi momento.

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