Trent Sainsbury, difensore arrivato dallo Jiangsu Suning nell’ultimo giorno del mercato invernale, parla del suo impatto con la nuova realtà italiana ai microfoni del portale australiano SBS. Ecco le sue parole:
“Ovviamente non è facile arrivare in un club che ha giocatori fantastici, per questo motivo devi essere sempre pronto a mostrare all’allenatore quello che sei capace di fare in allenamento. Relativamente alla nazionale, per me anche solo allenarsi con l’Inter vale quanto giocare in Cina. Il livello degli allenamenti è talmente alto da mantenermi pronto per i Socceroos, quindi partirò da qui. Posso controllare solo quello che è in mio potere di controllare. Quando lasciai lo Zwolle per andare a giocare in Cina dissero che la mia carriera internazionale era finita. E invece ho giocato nove partite con la maglia dell’Australia l’anno scorso, tutte per 90 minuti. Ognuno può avere la sua opinione ma ciò non significa che sia corretta. Ora c’è l’Inter, una grande sfida per me. Ma sono pronto ad accettarla”.
“Ebbi qualche mese fa un contatto indiretto con il vice presidente Javier Zanetti, quando lui venne in Cina. Fu più di un semplice saluto, è venuto per dire ciao e metterci la faccia. Ma in quel momento non si parlava di un mio passaggio all’Inter. Quando sono state promulgate le nuove regole sugli stranieri nel campionato cinese, però, ho parlato col mio club per capire le mie possibilità di permanenza. Non ci sono stati risultati concreti. Anche se a essere onesti non sapevo come stavano andando le cose. Ho lasciato tutto in mano al mio agente Tony Rallis preferendo concentrarmi sulla preparazione pre-campionato. Un giorno Tony venne da me dicendomi che si era aperta per me la possibilità di andare all’Inter, ovviamente ho colto l’occasione al volo e dissi sì, che ero al 100% deciso a volare in Italia. Questa è l’opportunità della vita, so che certa gente sarebbe pronta a uccidere per poterla avere. Farò tutto il possibile per avere successo”.
This post was last modified on 11 Febbraio 2017 - 08:55