Inter Zanetti, questa la seconda parte della lunga intervista del vice presidente nerazzurro a Il Giornale. L’argentino parla della partita di domenica con la Roma, ricordando un suo gol ai giallorossi. Si parla anche di Totti e del ruolo che lo stesso Zanetti ha nella nuova società nerazzurra.
“Non posso dimenticare quel gol che valse lo scudetto nel 2008. La corsa per tutto il campo, Vieira che non riesce a prendermi, i compagni che cercano di fermarmi. C’era anche Totti in quella partita. Quando deve ritirarsi? Deve deciderlo lui. Ma non deve trascinarsi e aspettare che gli altri glie lo facciano capire. meglio andare via nel momento giusto. Io ho lasciato quando stava iniziando un nuovo progetto all’Inter”. Inter-Roma decisiva per la corsa Champions? “Da questa giornata in poi, sono tutte finali”.
Com’è Zanetti in società? “Sono stato da subito a disposizione. La vice presidenza è stata una sorpresa ed un onore. ma avrei accettato anche un ruolo di rappresentanza per il club. Per ora va bene, continuo ad imparare e sento che vengo apprezzato in quello che faccio. Vengo preso in considerazione nelle decisioni importanti. Prima il mio lavoro era sotto gli occhi di tutti, adesso invece quello che faccio non si vede e mi piace così. Suning mi vuole operativo a 360 gradi. Supporto l’area tecnica, parlo ai ragazzi e a Pioli. Ma firmo anche contratti per il marketing. Dopo aver smesso, ho iniziato a studiare. Non volevo farmi trovare impreparato ad una riunione”.
Steven Zhang si è trasferito a Milano? “Avere Steven così vicino è il segno che Suning vuole farsi sentire presente. Parliamo molto e mi rendo conto che rispetta la storia del nostro club. L’essere sempre presente lo aiuta a capire meglio il calcio complicato che abbiamo qui”. Primo momento importante con la nuova società? “La scelta di Pioli”.
This post was last modified on 24 Febbraio 2017 - 11:33