Inter Zanetti, parla il vicepresidente nerazzurro, intervistato da Il Giornale. L’argentino ha toccato tanti argomenti: da Suning ed il suo progetto ambizioso, fino ad Icardi, passando per la qualificazione in Champions.
Inter Zanetti: “Champions o meno, il progetto non cambia”
Javier Zanetti, ex capitano e vice presidente nerazzurro, ha parlato a Il Giornale di tanti aspetti della società nerazzurra. Da quelli economici, dagli obiettivi della dirigenza, fino ai calciatori. Questa la prima parte della sua lunga intervista.
Quando si parla di Suning e della strategia, Zanetti risponde così: “Viene facile associare il nome Suning ai soldi. ma non è così semplice. la nuova proprietà ha grandi idee ed un progetto ambizioso. Sicuramente avere dietro una base economica forte aiuta, ma non sta tutto lì. Seguiamo due strade parallele: la Champions League in Serie A, mentre come società vogliamo essere tra le prime 10 a mondo. Anche senza Champions League quest’anno, non cambierebbe molto”. 
Sulla rivalità tra Juve e Inter e l’ultima sfida: “Seguire il loro modello? No. Siamo due società diverse con storia e DNA diverso. Comunque la Juve sta facendo grandi cose. La sfida alla Juve significa derby d’Italia e porta con sé sempre polemiche. Ma quest’ultima sfida non è niente rispetto a quella del 1998. Icardi sa di aver sbagliato, se ne è accorto subito. Ha chiesto scusa all’arbitro un attimo dopo. Icardi è un po’ come me caratterialmente, ci tiene tanto e l’essere giovane lo ha portato alla reazione. Ma ora importa solo delle Roma. Magari la decide lui, o Gagliardini. Roberto è un ragazzo serio ed educato e professionale, rispecchia i valori dell’Inter”.
Domanda su un’Inter tutta italiana: “Dipende. Se c’è una squadra di 11 stranieri che lavorano al meglio per il bene dell’Inter, va bene comunque. Ci sono tanti italiani interessanti, come Berardi, Bernardeschi, Belotti. Bisogna saperli aspettare. Come stiamo facendo con Gabigol”.
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