Acerbi Inter, intervista del difensore neroverde alla Gazzetta dello Sport.
Acerbi Inter: “Io vicino al Leicester, Ranieri mi ha chiamato 3 volte”
È stato un gennaio caldo quello di Francesco Acerbi. Ripetutamente corteggiato dal Leicester, alla fine ha deciso di non cedere al fascino della Premier e di restare in nero verde. Se a giugno dovesse arrivare una chiamata importante, però, lo scenario potrebbe essere diverso. Lo confessa in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, dove l’ex Milan si racconta. Si parla di mercato e di futuro: “Il Leicester era una buona chance: il fascino della Premier, avrei giocato la Champions. Sentii Ranieri tre volte, fui molto chiaro: ‘Se il Sassuolo apre la porta vengo volentieri, altrimenti nulla. Non vado allo scontro per andarmene a gennaio con un club a cui devo solo tanta riconoscenza’. Fosse stato l’Arsenal, chissà… Ora non so se mi ricapiterà la stessa chance: non arrivo a pensare fino a giugno e non è neanche scontato che lascerò il Sassuolo. Leicester o Inter? Scelgo l’Inter, tutta la vita“.
Parole al miele anche per il compagno di squadra Domenico Berardi, a lungo out per un infortunio e ora finalmente tornato: “Spesso mi chiedo perché non sia già al Real Madrid. In Italia non c’è uno con la sua qualità e gli è pure cambiata la testa. Il talento no: resta fantastico. Non gli do consigli sul futuro: non si sentiva pronto per il salto – adesso invece sì – e voleva farlo alle sue condizioni. Non andrebbe mai dove gli dicono gli altri. La Juve lo sa? Appunto. E l’esempio di Zaza non è stato di sicuro una spinta“.
La stagione di Acerbi
Questa è senza dubbio l’annata della consacrazione per il centrale neroverde. Sempre in campo, prestazioni ogni volta più convincenti. Si parla proprio della sua continuità, scomodando una leggenda come Zanetti: “Non ho mai contato le mie partite. Quando mi hanno detto che nessuno in Europa sta facendo meglio di me ho pensato ‘ Ah, però’. Ma il vero record per me è quando arriva la domenica, perché non vedo l’ora di giocare il fatto che il primo a spingermi sia l’allenatore: in Europa mi ha fatto giocare terzino pur di non interrompere la striscia. Però non chiamatemi fenomeno, quello è Zanetti: 162 di fila, giusto? Che ‘animale’…“